English version

n. 2 del 30 gennaio 2006

Data: 30/01/2006

Newsletter della Rappresentanza in Italia della Commissione europea

il punto del Direttore
Il futuro dell'Europa in Italia
Costituzione europea, finanze pubbliche, crescita e occupazione, prospettive finanziarie
Salvo improbabili sorprese, deputati e senatori torneranno dunque a casa l'11 febbraio in vista delle elezioni del 9 e 10 aprile.
La campagna elettorale italiana cade al centro della pausa di riflessione decisa dal Consiglio europeo del giugno 2005 ed uno dei primi compiti del governo che uscirà dal responso delle urne sarà quello di preparare la posizione italiana in vista del Consiglio europeo del prossimo 15 e 16 giugno quando la presidenza austriaca tenterà di riassumere gli esiti di venticinque dibattiti nazionali.
Se fossimo convinti che la grande maggioranza delle forze politiche nei paesi membri abbia compreso che la dimensione europea è parte integrante ed essenziale delle politiche interne, dovremmo felicitarci del fatto che la pausa di riflessione coincida con un periodo intenso di scadenze elettorali nazionali.
Nell'arco di due anni (giugno 2005-giugno 2007), registriamo ben quindici elezioni parlamentari nazionali (Germania, Polonia, Italia, Ungheria, Cipro, Svezia, Slovacchia, Lituania, Austria, Paesi Bassi, Estonia, Finlandia, Francia, Irlanda, Belgio) oltre a otto elezioni presidenziali (Ungheria, Polonia, Portogallo, Finlandia, Italia, Estonia, Francia, Lituania) e ad alcuni importanti elezioni locali (in particolare Italia e Regno Unito).
Poiché i governi che escono dal responso delle urne in questi due anni dovranno decidere - insieme agli altri partner - del futuro dell'Europa ed in particolare quello del progetto di Costituzione che è stato ratificato in otto dei paesi chiamati a votare, ci dovremmo attendere che i partiti nazionali coglieranno l'essenza della responsabilità che essi chiedono agli elettori spiegando loro come essi intendono governare l'Europa nei prossimi anni.
Nella campagna elettorale tedesca, il tema dell'Europa e delle responsabilità della Germania è stato parte integrante del dibattito politico e l'accordo di coalizione CDU-SPD afferma che questi partiti "sono impegnati a favore del Trattato Costituzionale e, per questa ragione, si pronunciano a favore della prosecuzione del processo di ratifica al di là del primo semestre 2006 e di nuovi impulsi nel primo semestre 2007 sotto presidenza tedesca". Il governo tedesco ha successivmente fatto sapere che si oppone all'idea del "trapianto" di parti del progetto di Costituzione sui trattati attuali e di cooperazioni rafforzate come alternativa alla ratifica della Costituzione. In differenti dichiarazioni la posizione del governo tedesco è stata condivisa fra gli altri dal parlamento estone (che si appresta ad avviare la procedura di ratifica) e dai ministri degli esteri di Spagna, Italia e Lussemburgo.
Il destino della Costituzione europea è dunque un primo punto sul quale i partiti debbono chiarire il loro punto di vista davanti agli elettori, sapendo che dalla sua entrata in vigore dipende il modo in cui l'Unione europea sarà governata dopo il 2009.

> Leggi il testo integrale de "il Punto del Direttore"

Su questi e gli altri temi de "il Punto del Direttore" la newsletter è aperta al contributo non solo dei lettori ma anche dei leader dei partiti italiani. Pier Virgilio Dastoli
Direttore della Rappresentanza

Sito web: http://europa.eu.int/italia/newsletter/15_giorni/1091b0f58dd.html


Pagina precedente