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n. 144 del 27 gennaio 2010

Data: 28/01/2010

L'Europa della solidarietà in soccorso di Haiti

Oltre 112.000 vittime, più di un milione di sfollati, circa 3.500.000 di persone colpite e bisognose di aiuti immediati. Sono questi i numeri spaventosi della tragedia di Haiti seguiti al devastante terremoto dello scorso 12 gennaio, in un paese che è già tra gli ultimi del mondo per povertà e bad governance. Servono cibo, acqua, azioni di riabilitazione di infrastrutture e servizi di base quali elettricità, strade, fognature, assistenza sanitaria e prevenzione del rischio di epidemie.

Da quasi 20 anni l'Europa ha istituito un ufficio speciale, l'ECHO (European Commission Humanitarian Office) che gestisce e coordina gli aiuti umanitari d'urgenza dell'UE. Oltre la metà dei fondi per l'assistenza umanitaria a livello mondiale vengono dal bilancio comunitario e sono gestiti da ECHO, che anche in questa occasione sta dando prova della collaudata capacità di intervento rapido in situazioni di crisi. Dopo la sua visita del 20-22 gennaio (per saperne di più, è possibile consultare il link sottostante), il commissario responsabile per l'assistenza umanitaria e lo sviluppo, da cui dipende anche ECHO, Karel De Gucht, ha individuato come priorità fondamentali l'assistenza sanitaria e la sicurezza nella distribuzione degli aiuti, il sostegno al governo haitiano nella costruzione dei centri di accoglienza e il coordinamento degli aiuti internazionali. Come spesso accade in queste crisi, anche questa volta la professionalità e la capacità di intervento rapido dimostrata dalle ONG già presenti sul territorio finanziate da ECHO, tra cui il World Food Programme, Oxfam, Médecins sans frontièrs e la Croce Rossa, si è rivelata essenziale.

Oltre ad aver messo subito a disposizione un budget di 30 milioni di euro, per un totale di 195 milioni di euro comprensivo dei contributi degli Stati membri (a cui seguiranno nuovi stanziamenti), la Commissione europea e gli Stati membri hanno anche inviato personale specializzato quali squadre della protezione civile, 300 agenti di polizia come rinforzo alla missione ONU, oltre ad ingegneri e esperti di logistica marittima essenziali per consentire l'arrivo degli aiuti anche via mare.

L'azione europea sarà cruciale anche nella fase di riabilitazione e ricostruzione del Paese. Il Consiglio dei Ministri e la Commissione sono già al lavoro per definire le politiche di medio-lungo termine (cd Post Disaster Needs Assessment), in collaborazione con l'ONU e la Banca Mondiale, con cui aiutare Haiti ad avere un nuovo inizio e uscire dalla tragedia con prospettive di crescita e di buon governo migliori di quelle passate.

Anche in questa occasione l'Europa sta dimostrando di essere generosa e solidale, consentendo un migliore coordinamento e maggiore efficacia rispetto all'azione dei singoli Stati membri. L'aiuto umanitario, dato incondizionatamente per salvare vite e limitare il dolore nelle tragedie legate a guerre o eventi naturali è una delle più belle testimonianze del fatto che l'UE non è solo una questione di portafoglio. Credo che possiamo esserne orgogliosi.

Carlo Corazza
Direttore della Rappresentanza a Milano

Sito web: http://www.europarl.europa.eu/news/expert/infopress_page/015-67940-025-01-05-902-20100125IPR67939-25-01-2010-2010-false/default_en


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