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n. 8 del 17 maggio 2006

Data: 17/05/2006

La lettera del Direttore
Dalle Stelline al Quirinale

A settembre 2005, la nostra Rappresentanza co-organizzò un Convegno storico centrato sull'Italia del dopoguerra fino alla Costituzione europea. Alla tavola rotonda conclusiva, consacrata alle prospettive del processo costituente europeo, partecipò Giorgio Napolitano, allora da poco nominato da Carlo Azeglio Ciampi, senatore a vita.
E come sempre, Giorgio Napolitano ha confermato il suo credo, la sua robusta vocazione europeista. Nel suo intervento preciso e appassionato Napolitano ha difeso il trattato costituzionale, contrastando quelle cassandre che lo vedevano già "morto" e delineando le strade per uscire dall'impasse.
Oggi Giorgio Napolitano é il nuovo Presidente della Repubblica italiana e salutiamo questa magnifica notizia con tutta l'enfasi che merita. Perché al di là degli schieramenti, Giorgio Napolitano è per noi la migliore garanzia per rinnovare e rilanciare il nostro tradizionale ed autentico europeismo.
Il neo-Presidente Napolitano, che ha assicurato fino ad ora la guida del Consiglio Nazionale del Movimento europeo, opererà nel solco tracciato dal suo autorevole predecessore. E' una bella notizia anche per quei politici che hanno considerato l'approdo alle istituzioni europee come un definitivo addio alla vita politica ed istituzionale.
Giorgio Napolitano, fino a meno di due anni fa, é stato Presidente della Commissione per gli affari costituzionali del Parlamento europeo, oltre ad essere un attivo protagonista del processo che ha condotto alla firma del trattato costituzionale. Così come lo stesso Romano Prodi, che si appresta a dare avvio al nuovo governo del paese, ha terminato da poco meno di due anni la sua esperienza di Presidente della Commissione europea, durante la quale ha conseguito due risultati storici: la moneta unica e la riunificazione del Vecchio Continente.
Due autorevoli protagonisti della storia comunitaria, tornano ad essere protagonisti istituzionali del futuro del nostro paese.
Lo ripetiamo è una bella notizia. Il neo Presidente della Repubblica Italiana non poteva dimenticare i temi europei nel suo saluto alle Camere riunite dopo il suo solenne giuramento. Circa un terzo del suo discorso é stato consacrato al processo di integrazione europea.
Ed in suo onore, ed a beneficio dei nostri lettori, vi offriamo un passaggio della sua allocuzione. Buon lavoro, signor Presidente.
Viva l’Italia, viva l’Europa.

Roberto Santaniello
Direttore della Rappresentanza


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