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Un'agenda UE per la crescita

Data: 25/11/2011

Per rilanciare la crescita e l'occupazione i governi devono mettere le finanze pubbliche in ordine e adottare le necessarie riforme strutturali: è quanto afferma la Commissione nella sua analisi annuale della crescita 2012. L'analisi segna l'inizio del secondo "semestre europeo", un ciclo annuale di 6 mesi durante il quale i governi dei paesi europei collaborano tra loro per coordinare le rispettive politiche economiche e di bilancio.

L'analisi della Commissione invita i governi nazionali a concentrarsi su 5 priorità e misure correlate:
- attuare politiche di bilancio orientate alla crescita, adeguando gli investimenti pubblici e i provvedimenti fiscali alle esigenze di ciascun paese;
- ripristinare l'attività creditizia ai livelli pre-crisi, agevolando l'accesso delle banche alla provvista di fondi e quello delle PMI ai finanziamenti e mettendo a punto un nuovo regime europeo per il capitale di rischio;
- rilanciare la crescita e la competitività, ponendo l'accento sull'economia digitale, il mercato comune dei servizi e il commercio con l'estero e le rispettive proposte dell'UE per velocizzare gli interventi;
- contrastare la disoccupazione e gli effetti sociali della crisi, promuovendo la creazione di imprese e il lavoro autonomo e migliorando i sistemi previdenziali per tutelare le fasce più vulnerabili;
- modernizzare le amministrazioni pubbliche, riducendo la burocrazia, promuovendo i servizi online e riducendo a 3 giorni i tempi per l'avvio di nuove imprese.

Il pacchetto di quest'anno include 2 nuove proposte che si rifanno a provvedimenti adottati alla vigilia della crisi finanziaria per migliorare il governo dell'economia e controllare il debito pubblico.

Secondo la prima proposta i paesi dell'area dell'euro sarebbero invitati a presentare ogni anno contemporaneamente i loro bilanci preventivi. La Commissione avrebbe quindi la possibilità di analizzarli ed eventualmente emettere un parere per chiederne la revisione nel rispetto degli impegni assunti con l'adozione dell'euro.

La seconda proposta intende rafforzare la vigilanza sui paesi dell'euro area che beneficiano di un'assistenza finanziaria o che sono a rischio di una grave instabilità. La Commissione ha inoltre avviato una consultazione pubblica (scadenza 8 gennaio 2012) sull'opportunità di emettere collettivamente obbligazioni per sostenere i paesi con problemi di debito.

Le risorse raccolte andrebbero ad alimentare il fondo salva-Stati. Un libro verde presenta le opzioni per il varo degli eurobond, i cosiddetti "stability bond". Secondo la Commissione, ogni passo verso l'emissione collettiva di obbligazioni sarebbe fattibile soltanto se nell'area dell'euro si adottano misure per rafforzare la disciplina di bilancio.

Sito web: http://ec.europa.eu/news/economy/111123_it.htm


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