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Aggiornare la direttiva sulle qualifiche professionali

Data: 20/12/2011

La diminuzione della popolazione in età lavorativa in diversi Stati membri1 determina un aumento della domanda di personale altamente qualificato che entro il 2020 dovrebbe tradursi in almeno 16 milioni di nuovi posti di lavoro2.

Se l’Europa vuole rispondere a questa esigenza, deve affrontare le attuali carenze di personale, ad esempio avvalendosi di professionisti altamente qualificati e disposti a trasferirsi in altri Stati membri dell’UE.

Tuttavia questo potenziale di crescita può essere sfruttato solamente se i trasferimenti all’estero per motivi lavorativi risulteranno facili, il che a sua volta richiede un riconoscimento rapido, semplice e affidabile delle qualifiche professionali ottenute nell’UE. Per questo motivo la Commissione oggi ha adottato una proposta di revisione della direttiva sulle qualifiche professionali.

La proposta è volta a semplificare le regole per la mobilità dei professionisti all’interno dell’UE introducendo una tessera professionale europea per tutte le professioni interessate che consente un riconoscimento più facile e rapido delle qualifiche.

La direttiva precisa inoltre aspetti di rilevanza per i consumatori, invitando gli Stati membri a rivedere la normativa delle professioni da essi regolamentate e a rispondere alle preoccupazioni dell’opinione pubblica sulle competenze linguistiche e la mancanza di mezzi efficaci per la segnalazione di errori professionali, in particolare in ambito sanitario.

Elementi chiave della proposta:
1. L’introduzione di una tessera professionale europea darà ai professionisti interessati la possibilità ottenere un riconoscimento più rapido e semplice delle loro qualifiche e dovrebbe favorire anche la mobilità temporanea.
2. Un migliore accesso alle informazioni relative al riconoscimento delle qualifiche professionali: tutti i cittadini che chiedono il riconoscimento delle loro qualifiche professionali dovrebbero avere la possibilità di avere un unico interlocutore anziché dover fare la spola tra diversi organismi pubblici.
3. Aggiornare i requisiti minimi di formazione per medici, dentisti, farmacisti, infermieri, ostetriche, veterinari e architetti: l’armonizzazione dei requisiti minimi di formazione per queste professioni risale a 20-30 anni fa.
4. L’introduzione di un sistema di allerta per gli operatori sanitari che godono del riconoscimento automatico.
5. L’introduzione di un quadro di formazione comune e di verifiche professionali comuni, che, in sostituzione delle piattaforme condivise, dovrebbero consentire di estendere il meccanismo di riconoscimento automatico a nuove professioni.
6. Valutazione reciproca delle professioni regolamentate.


Per ulteriori informazioni potete consultare il sito riportato di seguito.

Sito web: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/1562&format=HTML&aged=0&language=EN&guiLanguage=en


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