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Imposta sulle società: proposta una base imponibile comune

Data: 27/04/2012

Il regime dovrebbe essere obbligatorio per chi ha attività transfrontaliere secondo il Parlamento europeo. La proposta originaria della Commissione prevedeva uno schema volontario. Pmi escluse dall'obbligatorietà.


19 Aprile 2012


Secondo una risoluzione approvata dal Parlamento europeo con 452 voti a favore, 172 contrari e 36 astensioni, la base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società, la Ccctb (Common consolidated corporate tax base), dovrebbe diventare obbligatoria dopo un periodo di transizione.

Inizialmente la Ccctb si applicherebbe soltanto alle società cooperative europee, che hanno una natura transfrontaliera. Dopo cinque anni sarebbe applicata a tutte le imprese europee, eccetto le Pmi, che potrebbero optare per un regime della Ccctb su base volontaria.

Per le Pmi, stando al Parlamento europeo, la Commissione dovrebbe adoperarsi per ridurre i costi amministrativi e creare le condizioni necessarie affinché le imprese attive su scala transfrontaliera possano trarre beneficio dall'adesione al regime della Ccctb.

La posizione del Parlamento propone che se non tutti gli Stati membri desiderino utilizzare lo schema, quelli che intendono parteciparvi potrebbero introdurlo attraverso la procedura di cooperazione rafforzata prevista dai trattati Ue.

Il regime della Ccctb darebbe alle società la possibilità di calcolare i loro redditi imponibili secondo un unico insieme di regole, invece di dover rispettare norme fiscali diverse in ogni Stato membro in cui operano.
La Ccctb, in quanto sistema per calcolare la base tassabile, non introdurrebbe un tasso comune d'imposizione.

Per la relatrice del dossier votato in lettura unica con la procedura della consultazione, Marianne Thyssen, il sistema di armonizzazione per calcolare la base imponibile «dà alle società la possibilità di consolidare i risultati delle loro filiali, permettendo di compensare per qualsiasi perdita di un membro del gruppo. Ciò rende più facile per le società avere e mantenere filiali in diversi Stati membri e riduce gli oneri burocratici. Inoltre, il sistema garantisce che le società, al momento di scegliere le loro sedi, diano più importanza ad aspetti economici e sociali piuttosto che a motivi puramente fiscali».

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_1981,00.html


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