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N. 46 Lug 2012

Data: 03/07/2012

Newsletter dell’AICCRE

L'EUROPA FEDERALE E DEGLI ENTI LOCALI: UNA BATTAGLIA CHE NON CI LOGORA, ANZI...

Nell’Isola laziale di Ventotene si è celebrato il 26 giugno il sessantennale dell’AICCRE. Riparte l’iniziativa dell’Associazione con un messaggio forte: l’Europa federale e degli enti locali è l’unica risposta possibile alla grave crisi economica, morale e politica che sta attraversando il nostro Continente.

Nell’Isola di Ventotene dove, in piena Seconda Guerra mondiale, fu redatto il Manifesto “Per un’Europa libera ed unita” è ripartita la battaglia per la federazione europea, “l’unica risposta possibile alla grave crisi economica, morale e politica che sta attraversando drammaticamente il nostro Continente”, come ha sottolineato in apertura dei lavori il Presidente dell’AICCRE Michele Picciano. I numerosi relatori hanno dato vita ad una giornata di approfondimenti ed analisi politiche, che ha toccato anche corde emotive, come quando è intervenuta Laura Ortolani Serafini, in un ricordo commovente del marito Umberto, indimenticato ed indimenticabile fondatore dell’Associazione, rimarcando tra l'altro, la profonda influenza che ebbe Adriano Olivetti nella formazione politica e filosofica del giovane Serafini. Il Manifesto redatto da Colorni, Rossi e Spinelli nel 1941 è di straordinaria attualità, perché la battaglia per la federazione europea lo è, soprattutto alla luce delle ultime dichiarazioni della Cancelliera tedesca Merkel e del generale senso di sfiducia da parte dei cittadini verso l’Unione europea che si sta trasformando in un diffuso movimento anti-europeo.

Un sonno della ragione dalle conseguenze drammatiche, come ha sottolineato Gianfranco Martini, storico dirigente dell’AICCRE sin dalla sua fondazione. Bisogna far capire ai cittadini l’importanza dell’Unione europea senza la quale, ha ricordato Donato Robilotta, Presidente della federazione laziale dell’AICCRE, “l’Italia avrebbe rischiato in questi anni di fare la fine dell’Argentina”.

L’AICCRE, attraverso la mobilitazione dei suoi associati, gli enti locali e regionali, è pronta a scendere in campo per sostenere la federazione europea. Alla fine dei lavori è stato approvato un Appello rivolto al Consiglio europeo del 28 giugno tramite il Presidente del Consiglio Mario Monti (vedi nota successiva) nel quale si mette in guardia sulle conseguenze disastrose dell’uscita dall’Euro di “uno solo dei Paesi membri dell’Unione europea” . L’Europa deve cambiare rotta, e deve farlo in fretta: non solo politiche di rigore ma un “Piano europeo di sviluppo e del lavoro, finalizzato a creare le condizioni di competitività, sostenibilità e coesione sociale”.

L’Italia riveda l’attuazione del patto di stabilità e crescita “allentando i vincoli agli enti locali pronti a cantierare subito opere pubbliche ed interventi per manutenzione e cura del territorio fino a 250mila euro per singolo progetto, azione in grado di attivare considerevoli ed importanti lavori in tutto il Paese”. Insomma, basta far stringere la cinta ai cittadini europei (ed agli enti locali).

Si rischia un vero e proprio collasso causato da mancanza di prospettive politiche e di sviluppo e non manca chi, approfittando della crisi economica e dello smarrimento diffuso, vuole ridurre permanentemente l'Europa ad un grande mercato, come ha denunciato Frederic Vallier, Segretario generale del CCRE. In Europa mancano architetti in grado di ridisegnare l’Unione europea in senso federale. I Padri dell’Europa, gli Spinelli ed i De Gasperi, non sembrano avere più figli: il metodo intergovernativo va superato, come ha precisato Emilio Verrengia, Segretario generale aggiunto dell’AICCRE .

Sito web: www.aiccre.it


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