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Approccio territoriale per rilanciare l'industria europea

Data: 16/04/2013

Emerge dall'assemblea del Comitato delle Regioni a Bruxelles. La politica di coesione va utilizzata per innovare il settore manifatturiero. Bresso: per presidenti di regione e sindaci la politica industriale non ha mai smesso di essere prioritaria.


11 Aprile 2013


Il Comitato delle regioni (CdR) riunito per la centesima volta nella sua storia a Bruxelles, ha sostenuto i piani della Commissione europea a favore di una politica industriale europea, avvertendo che il fatto di ignorare la dimensione territoriale potrebbe però pregiudicarne gli effetti positivi.

Il Presidente del CdR Ramón Luis Valcárcel Siso ha riconosciuto che la realizzazione di una politica industriale integrata dell'Ue è fondamentale per creare un mercato sostenibile e competitivo. E ha sottolineato che la politica di coesione va utilizzata per diffondere l'innovazione nel settore manifatturiero europeo, in modo da coinvolgere le piccole e medie imprese e da raggiungere anche le zone periferiche.

«Per gestire la trasformazione industriale e la ripresa economica - ha detto - è indispensabile adottare un approccio territoriale integrato che dipende dall'esistenza di politiche efficaci in settori come la coesione, la concorrenza, la ricerca e l'innovazione, le qualifiche e l'occupazione. Non possiamo più permetterci di adottare approcci distinti: nella nostra veste di leader delle regioni, ce ne rendiamo conto tutti i giorni».

È la politica di coesione che agisce sul territorio
Valcárcel ha anche sottolineato l'importanza della politica di coesione facendo notare che «la politica regionale si concentra sempre più su una serie di aspetti cruciali della crescita industriale, come la necessità di innovare i modi di produzione e distribuzione delle nostre imprese, la modernizzazione delle infrastrutture, e la formazione e la qualificazione dei lavoratori.
Pertanto, se le città e le regioni europee possono contare su una serie di strumenti adeguati, potranno svolgere un ruolo chiave nella salvaguardia e nel rilancio della nostra industria
».

Per Valcárcel il fondo di coesione «è uno strumento perfettamente adeguato per rispondere alle diverse esigenze. Ciò dimostra che il territorio è importante e non può essere ignorato nella ricerca di soluzioni efficaci su scala europea per creare posti di lavoro, crescita e una politica industriale che dia i suoi frutti».

Bresso: regioni e città snodo centrale per le filiere
La vice presidente del CdR Mercedes Bresso, ha ricordato che «per i presidenti di regione e per i sindaci la politica industriale è sempre stata una priorità, anche quando sembrava che il futuro fosse solo nel terziario. Finalmente nell'agenda politica europea l'industria torna ad essere centrale e ci si rende conto che se non agiamo in fretta rischiamo di perdere uno dei pilastri del nostro modello di sviluppo».

Le regioni e le città, per Bresso «sono lo snodo fondamentale per fare in modo che tutte le filiere, nelle diverse aree e in base alle vocazioni produttive locali, siano coinvolte in progetti di innovazione e trasformazione sostenibile. E' una rivoluzione che deve coinvolgere l'intero sistema produttivo e i fondi strutturali possono giocare un ruolo fondamentale intervenendo in settori chiave come la formazione professionale, l'infrastrutturazione, l'innovazione dei processi».

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_2689,00.html


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