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Data: 16/04/2013
Quelli delle grandi società invece dovrebbero essere sempre inclusi nei costi di risoluzione. Emerge dal negoziato Ecofin su regole di liquidazione.
Antonio Pollio Salimbeni
10 Aprile 2013
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles
Si prepara una stretta sulla partecipazione dei privati al costo della liquidazione ordinata delle banche (risoluzione).
La presidenza irlandese dell'Ecofin ha proposto una nuova versione del testo in discussione: la discrezionalità per escludere i depositi dalla partecipazione al cosiddetto "bail-in" "è stata ulteriormente limitata", è scritto in un documento tecnico di cui Il Sole 24 Ore Radiocor ha preso visione.
Adesso si prevede che solo i depositi di persone fisiche e Pmi possono essere esclusi.
Inoltre, i prestiti interbancari di durata inferiori a un mese sono stati rimossi dalla lista delle passività che possono essere escluse dalle operazioni di bail-in su base discrezionale.
Ancora non è stata presa una decisione, ma l'idea di restringere la discrezionalità nelle esclusioni dagli oneri della risoluzione delle banche riflette la valutazione degli stati membri, è scritto nel documento tecnico, che "i depositi detenuti dalle grandi imprese e dalle società finanziarie, dalle autorità eccetera dovrebbero essere sempre inclusi nelle operazioni di bail-in".
Inoltre si prevede che le passività derivanti dalla partecipazione ai sistemi di pagamento, clearing e compensazione con una scadenza superiore a un mese non possono essere esclusi per evitare la possibilità che tale eccezione sia utilizzata in modo improprio.
In linea generale si ritiene che le esclusioni discrezionali dai costi della risoluzione di una banca in crisi sia possibile "solo in casi eccezionali", devono comunque essere giustificate come "strettamente necessarie" per assicurare la continuità di funzioni fondamentali dell'istituto di credito o importanti per evitare effetti negativi sulla stabilità finanziaria.
Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_2660,00.html
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