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Data: 08/08/2013
Sono uscite le prime anticipazioni del rapporto sugli andamenti economici del 2013 di Svimez, l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno.
Colpiscono anzitutto i dati relativi alla disoccupazione giovanile, in crescita in tutto il paese, e all’emigrazione qualificata proveniente dalle regioni del Sud Italia.
Secondo il rapporto, il primo trimestre del 2013 ha visto il tasso di disoccupazione dei giovani, tra 15 e 24 anni, attestarsi al 51,9% nel Mezzogiorno, mentre al Centro-Nord si è fermato al 36,3%.
Allo stesso tempo, cala il numero di occupati nella fascia di età tra 15 e 34 anni: rispetto al 2008, nel 2012 i giovani lavoratori del Mezzogiorno sono scesi dal 35,9% al 30,8%, con una contrazione ancora più vistosa per le regioni del Nord, dove gli under 34 con impiego sono scesi dal 59,7% al 51,3%.
A gravare su questi numeri sono spesso i ragazzi più qualificati, quelli cioè in possesso del diploma o della laurea.
Nel mezzogiorno il tasso di occupati di diplomati e laureati a tre anni dal conseguimento del titolo è molto inferiore rispetto a quello del resto del paese: rispettivamente il 31,3% e il 48,7% contro il 56,8% e il 71,5% delle regioni del Centro-Nord.
Aumenta inoltre il numero di giovani che non lavorano e non studiano, i cosiddetti Neet (Not in Education, Employment or Training). Stando ai dati Istat, infatti, rispetto al 2012 i Neet sono 3 milioni 327 mila, di cui quasi 2 milioni sono donne e 1 milione 850 mila meridionali.
Infine i dati sull’emigrazione qualificata dei laureati meridionali verso le regioni del Nord e l’estero. Nel decennio tra il 2001 e il 2011 hanno lasciato il Mezzogiorno 1 milione e 300 mila giovani, di cui 172 mila laureati (di questi, 20 mila hanno scelto di trasferirsi all’estero), attratti dalle possibilità di lavoro presenti al di fuori del Sud Italia.
Per ulteriori informazioni potete consultare il seguente link.
Fonte: Eurodesk.
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