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Speciale Reality Mission

Data: 09/08/2013

Il dibattito sull’opportunità di produrre e trasmettere il reality Mission ha provocato un inaspettato caso mediatico che da questo blog è arrivato lentamente alla stampa nazionale e ha mobilitato l’interesse di decine di migliaia di persone anche a seguito della petizione online che a breve raggiungerà 50.000 firme. Abbiamo ricevuto decine di email e tantissimi commenti postati da operatori e volontari che, come avrete avuto modo di leggere qui e su altri siti, esprimono diverse opinioni sulla questione. Il caso rimane aperto e il faro puntato sulla produzione farà si, come dichiara il direttore di Raiuno Giancarlo Leone, che ci sia massima cautela nei prossimi passaggi che portano verso la messa in onda della trasmissione.
La fiducia nella professionalità delle organizzazione coinvolte non è mai stata messa in dubbio così come la necessità di parlare di questi temi al grande pubblico.

Ma il vero nodo è quello legato alla scelta del format che, seppur chiamato docu-reality, sa di intrattenimento e non di informazione. Non convince la smania inedita della Rai di portare nelle case degli italiani la tragica condizione dei rifugiati, e la decisione di farlo da zero direttamente in prima serata senza passare per tutti gli altri prodotti televisivi normalmente utilizzati anche con successo da altre televisioni pubbliche.

Comunque chi ha voluto intendere ha inteso, su certi temi esiste ancora una coscienza critica e un limite etico che non ci aspettiamo venga individuato da chi per mestiere deve vendere pubblicità e fare share.

Visto l’interesse e l’attenzione suscitata abbiamo raccolto in una pagina Speciale tutti i documenti e gli sviluppi sul caso Mission e continueremo a farlo anche nelle prossime settimane.

Leggi lo SPECIALE #NoMission


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