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n.33 del 14 febbraio 2007

Data: 14/02/2007

"Grande discorso, Signor Presidente"

E' cosi che Hans Poettering, il Presidente del Parlamento europeo, ha accolto Giorgio Napolitano al termine del suo discorso sul futuro dell'Europa nell'aula di Strasburgo.
Non troviamo parole migliori per salutare questa ennesima testimonianza di europeismo del Capo dello Stato. Sperando che questa volta la stampa ne parli diffusamente, come non é successo a Madrid, mettendo in risalto il messaggio politico forte e diretto che Giorgio Napolitano ha rivolto ai dirigenti europei.
Lo ha fatto sicuro di rappresentare i sentimenti profondi del popolo italiano. Un discorso che ha ribadito i valori e i principi della costruzione comunitaria nonché la necessità di dare all'Europa l'assetto istituzionale appropriato per affrontare le sfide. Napolitano ha volto il suo sguardo a Parigi, a cui si deve la maternità dell'invenzione comunitaria, appellandosi al suo senso alto dell'Europa sollecitando un "responsabile apporto al superamento della crisi".
Il Presidente della Repubblica ha voluto dunque ribadire, nel cinquantesimo anniversario della nascita delle Comunità europee, il ruolo del paese di cui è la massima carica istituzionale. "L'Italia farà la sua parte" - ha dichiarato con fermezza, ricordando i contribuiti di De Gasperi e di Spinelli, di cui ricorrono i cento anni dalla nascita. Citando Monnet, Napolitano ha sottolineato come "non possiamo fermarci quando intorno a noi il mondo intero é in movimento"."Si mostrino dunque all'altezza di questa consapevolezza e di questa responsabilità le forze che guidano tutti i nostri paesi, sappiano sprigionare una nuova volontà politica europea". Questa é l'esortazione più solenne che ha lanciato Giorgio Napolitano. Grazie Signor Presidente!


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