Data: 21/02/2007
Europa chiama e Italia risponde? Mettiamo il punto interrogativo perché è troppo presto per trarre delle conclusioni. Forse potremmo levare il dubbio sulla vicenda del Trattato costituzionale, dopo il discorso del Presidente della Repubblica al Parlamento di Strasburgo: lItalia al suo massimo livello ha parlato chiaro e forte. Certo è che anche nellambito della cosiddetta Europa dei risultati che come ha detto Napolitano corre insieme ai progressi istituzionali, né prima né dopo si verifica una curiosa e promettente successione di eventi tra lesecutivo comunitario e il governo italiano. In gennaio la Commissione ha presentato la sua proposta per la politica europea dellenergia, che ha avuto ampio eco sui media (e anche sulla nostra newsletter che allargomento ha dedicato unuscita monografica). Lunedì, a un mese di distanza, il Governo ha presentato il suo Pacchetto energia che contiene una serie di misure e incentivi fiscali indirizzati a sostenere lenergia sostenibile, lefficienza energ etica, luso di fonti alternative e la ricerca di soluzioni compatibili con la tutela dellambiente. Clima, efficienza energetica e innovazione industriale sono i temi chiave delliniziativa proposta congiuntamente dai Ministri Bersani e Pecoraro Scanio e da Visco per il Tesoro. Spicca il legame tra energia e ambiente, così forte anche nella proposta europea. Inoltre, le risorse messe a disposizione vengono legate direttamente, in molti casi, allutilizzo dei fondi europei. Insomma, sulla carta ci siamo. A noi fa piacere vedere che lEuropa abbia identificato un tema e alcune priorità che sono in linea con quelle del nostro Paese. Vuol dire che Bruxelles non è tra le nuvole ma sulla terra, e dà risposte. Ma adesso è tempo di lavorarci su, Italia ed Europa insieme, ovviamente. Per togliere il punto interrogativo.
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