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Expo 2015, come si preparano le ONG?

Data: 17/02/2014

Mancano poco più di 400 giorni all’avvio della tanto attesa Esposizione Universale del 2015 a Milano. Mentre i riflettori sono puntati sempre più sulla realizzazione delle opere che costituiranno il sito di Expo e sulle infrastrutture ad esso collegate, ci sono altri percorsi rilevanti che si stanno sviluppando e che riguardano nello specifico la mobilitazione della società civile sia sul fronte organizzativo che tematico.

Non parleremo quindi dei padiglioni futuristi e dei grandi progetti delle archistar per la loro realizzazione, ma di cosa bolle in pentola nel terzo settore italiano, cosa stanno architettando le associazioni e le ONG italiane per dare vita al primo Expo che contempla la società civile come “Non Official Participant”. E’ questa infatti una delle caratteristiche che hanno consentito l’aggiudicazione dell’Expo a Milano rispetto alle altre città contendenti. Un’innovazione non tecnologica questa volta, ma di processo che guarda con attenzione non solo allo show-up del semestre espositivo ma a quello che potrà portare come eredità per Milano e per l’Italia. E quando parliamo di eredità non ci si riferisce solo a nuovi palazzi e nuove linee della metrò ma alla legacy culturale che un evento del genere potrebbe costruire sul territorio.

Sulla dimensione internazionale dell’Expo non mancano le informazioni, la stessa società che gestisce l’evento, Expo 2015 S.p.A, non ha mancato di informarci negli anni. Ad oggi sono 142 i Paesi aderenti. Abbiamo visto gli spot televisivi multietnici, le planimetrie future del sito, il tour promozionale a livello internazionale e tutti iniziano a riconoscere il logo colorato dell’Expo che si affianca progressivamente alle grandi aziende che fanno da Global Official Partner, Fiat, Rai, Telecom, Enel, ecc.
La partecipazione della società civile all’evento del 2015 è sicuramente meno visibile ma in piena evoluzione. Come si stanno organizzando le ONG e le altre associazioni? Quali sono i percorsi in essere?

La prima modalità di partecipazione è quella offerta dalla società Expo alle organizzazioni della società civile appartenenti a network internazionali. Queste possono firmare con Expo 2015 un Accordo di Partecipazione per realizzare un palinsesto culturale di almeno 30 eventi in linea con il Tema, programmati nei sei mesi della manifestazione. Si tratta dei così detti Civil Society Participants che avranno la possibilità di valorizzare la propria esperienza e attività, presentando le “best practices”, promuovendo le proprie attività di cooperazione allo sviluppo, di educazione e sensibilizzazione sulle varie tematiche dell’Esposizione Universale. Ad oggi hanno firmato un accordo di partecipazione le seguenti organizzazioni: ActionAid, Alliance 2015, Caritas, Don Bosco network, Fairtrade, IPS, Lions Clubs International, Oxfam, Save the Children e WWF.

C’è poi lo spazio fisico completamente dedicato alla società civile, la Cascina Triulza, per la cui gestione la società Expo ha aperto un bando pubblico ormai due anni fa. Se l’è aggiudicato una ampia cordata di quasi 40 organizzazioni che ha costituito la Fondazione Triulza. La Fondazione, che fino a ieri ha dovuto sbrigare questioni legate al bando e al coraggioso piano d’investimento, è ormai entrata in una fase operativa con la costruzione di un programma di attività ed eventi da proporre ai 20 milioni di visitatori che questo Expo prevede di avere. Si tratta in particolare di:

• organizzare iniziative d’incontro, studio e ricerca per favorire il dialogo e la cooperazione tra i popoli;
• promuovere attività informative e formative per accrescere nei cittadini la consapevolezza e la propensione verso l’economia sostenibile, la finanza etica e il consumo responsabile;
• assicurare, in occasione della manifestazione Expo Milano 2015, la conduzione della Cascina Triulza-Padiglione Società Civile, e di tutte le attività previste nel progetto «EXPlOding Energies to change the world»;
• supportare quelle organizzazioni che, senza scopo di lucro, esprimono la libera iniziativa dei cittadini ed operano per il bene comune.

Proprio domani la Fondazione sottoscriverà un Accordo di Partecipazione che sembrerebbe lo stesso fino ad oggi sottoscritto da Expo con i network internazionali. Contestualmente verrà siglato un atto di gestione per regolamentare la conduzione della Cascina Triulza durante il semestre espositivo.


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