Data: 05/03/2007
Tempi stretti e vedute larghe 2007, anno decisivo non solo per il futuro istituzionale dell’Europa, ma anche per quello del sistema di reti di comunicazione continentale. L’Italia, in questa partita, gioca da protagonista, e con piena consapevolezza. Il dibattito sulla TAV, infatti, dura ormai da più di un anno e ha superato i confini della dimensione locale (in Val di Susa) per assumerne una nazionale e politica. Il territorio italiano rappresenta un asse tanto nord-sud, con il progetto che unisce Berlino a Palermo, quanto est –ovest, con l’ormai famoso “Corridoio 5” che unisce Lisbona a Kiev, attraverso Lione, Torino e Trieste. Senza dimenticare le autostrade del mare e il loro enorme potenziale, soprattutto verso il Mediterraneo orientale e la Turchia. Insomma, una partita enorme, non solo per la dimensione delle opere (i fondi comunitari per le TEN, le Reti Transeuropee, ammontano a oltre 8 miliardi di euro per i prossimi anni), ma soprattutto perché dalle scelte che si compiono adesso dipendono i flussi commerciali ed economici del futuro in Europa e nel Mediterraneo. Il Commissario Barrot ha pronto il documento operativo, che attraverserà i diversi passaggi istituzionali nei prossimi mesi e sarà approvato entro la fine dell’anno, con tutte le conseguenze, strategiche e finanziarie, del caso. Tempi stretti e vedute larghe: queste sono le coordinate che si presentano ora di fronte al decisore politico (nazionale).
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