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n.39 del 28 marzo 2007

Data: 28/03/2007

Il 2009 e noi
"Con l'unificazione europea si è realizzato un sogno delle generazioni che ci hanno preceduto. La nostra storia ci ammonisce a difendere questo patrimonio per le generazioni future. Dobbiamo a tal fine continuare rinnovare tempestivamente l'impostazione politica dell'Europa. È in questo spirito che oggi, a 50 anni dalle firme dei Trattati di Roma, siamo riuniti nell'obiettivo di dare all'Unione europea entro le elezioni del Parlamento europeo del 2009 una base comune rinnovata. " Questo paragrafo, che conclude la Dichiarazione che Angela Merkel ha letto domenica scorsa a Berlino ed è stata firmata dalle tre principali istituzioni comunitarie (Commissione, Parlamento e Consiglio), presenta l'impegno politico dei 27 Stati dell'Unione europea a risolvere la crisi istituzionale. Con un riferimento temporale preciso: le prossime elezioni europee.

Sta quindi in un numero, 2009, il vero significato politico della dichiarazione. Quanto alle parole, esse costituiscono il risultato dello sforzo usuale in tutti gli appuntamenti cruciali della storia della costruzione europea di arrotondare gli angoli tra posizioni distanti: quelle più entusiasticamente europeiste, simboleggiate dalla giacca arancione della Merkel che brillava nell'azzurro del cielo berlinese, e quelle più scettiche, di vecchi e nuovi compagni di strada. Perché è inutile illudersi: ci sono quattro paesi, oggi, per cui la strada dell'integrazione sembra già compiuta: Olanda, Gran Bretagna, Polonia e Repubblica ceca. Tra tutte le parole usate nella dichiarazione, quella che ci è piaciuta di più è inedita nella storia dell'integrazione comunitaria, ma molto significativa. E' quel noi riferito ai cittadini uniti nell’Unione europea. Una parola che rievoca grandi esperienze federative del passato ed esce dal gergo comunitario grigio come certi tristi doppiopetti nizzardi.

Ed è su quel noi che si fondano le speranze di trovare una soluzione al processo istituzionale dell'Europa, attraverso i passaggi proposti dalla Merkel. Ci fa piacere che a rafforzare gli slanci di Angela a Berlino sia stato chiamato il nostro Paese, l'unico a salire sulla tribuna sotto la Porta di Brandeburgo per parlare di noi.

Matteo Fornara e Roberto Santaniello
Rappresentanza a Milano

La dichiarazione di Berlino: si rilancia l'Europa?
Venerdì 30 marzo nell’'Aula Napoleonica, presso il Palazzo Greppi di Via S.Antonio 12 a Milano il Movimento federalista europeo e il circolo di cultura politica Altiero Spinelli hanno organizzato un convegno in collaborazione con la Rappresentanza a Milano della Commissione europea e l'ufficio a Milano del Parlamento europeo.
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