Data: 21/03/2007
Europa indispensabile Domenica 25 marzo l'Unione europea compie 50 anni. E' tempo di celebrare i risultati, sorprendenti per un esperimento inedito e in un lasso di tempo breve: la pace sul continente, la prosperità economica, il mercato comune, la libera circolazione, una moneta unica forte, la riunificazione tra Est e Ovest e l'allargamento a 27 Paesi. Un mix impensabile quando nel 1957 sei Paesi firmavano a Roma il Trattato per la CEE. Ma le sfide che abbiamo di fronte oggi sono nuove ed enormi, e la riflessione sul ruolo dell'Europa legato ad esse si affianca alle celebrazioni del cinquantesimo. La lotta al cambiamento climatico, l'approvvigionamento energetico, la pressione demografica e l'immigrazione che ne deriva, la sicurezza internazionale contro il terrorismo, la crescita economica e la concorrenza dei nuovi competitori, specie quelli asiatici, lo sviluppo rurale, e cosi via. Tutte con una caratteristica comune: la dimensione nazionale si rivela troppo piccola non per risolve rle, ma anche solo per sperare di affrontarle con un minimo di efficacia. L'Europa ci dà la massa critica necessaria e indispensabile: 27 Paesi, 500 milioni di abitanti. La domanda che ricorre durante le celebrazioni è una sola: l'Europa di oggi ha a disposizione gli strumenti (politici, istituzionali, economici) per affrontare queste sfide e tentare di risolverle? Anche la risposta è univoca, e negativa. All'Europa mancano gli strumenti per svolgere fino infondo il proprio ruolo, nell'interesse dei suoi cittadini e dei suoi territori. Eppure un tentativo di soluzione esiste. Si tratta della proposta di Trattato costituzionale, che è bloccato dal 2005 a causa dei risultati negativi dei referendum in Francia e in Olanda. Una risposta forse non perfetta, ma che contiene elementi essenziali, come - tra gli altri - la Carta vincolante dei diritti del cittadino, l'istituzione del Ministro degli esteri europeo, l’eliminazione del diritto di veto da parte di un singolo Stato su molte materie, l'iniziativa di legge popolare. I lavori per sbloccare l'impasse sono in corso proprio mentre si festeggia: domenica a Berlino sarà approvata la dichiarazione sul futuro dell'Europa, sostenuta dalla Presidenza tedesca con tutto il suo peso. Un documento rimasto per ora segreto ma molto promettente e denso di contenuti, che anche noi analizzeremo a fondo. Ma una cosa è certa: per rendere positiva la risposta di cui sopra c'è bisogno del coinvolgimento e dell'appoggio dei cittadini. Su quelle questioni si gioca il futuro di tutti, e soprattutto quello dei giovani. E’'quindi necessario che ogni attore della vita sociale, civile, politica, economica, della scuola e dell'informazione, si attivi sulla questione europea, soprattutto a livello locale, in ogni città e in ogni paese, per coinvolgere tutti i cittadini in questa discussione cruciale. La ricorrenza del cinquantenario capita quindi nel momento più opportuno per riflettere sul ruolo dell'Europa. Buona Europa a tutti.
Matteo Fornara e Roberto Santaniello Rappresentanza a Milano
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L'Unione europea raddoppia: i prossimi cinquant'anni Istituzionalizzare il campionato europeo di calcio, europeizzare il Festival di Sanremo, triplicare i programmi Erasmus. Così ha risposto il professor Stefano Rolando alla domanda di Roberto Santaniello Che direste se foste voi a dover fare il discorso ufficiale di Berlino per il 50° anniversario del Trattato di Roma?. Leggi il resto dell'articolo
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