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N. 700 del 21 luglio 2005

Data: 21/07/2005

Newsletter della Rappresentanza in Italia della Commissione europea

L’Euro-Attualità: Dalla Commissione

La Commissione deve essere “coraggiosa”
In un discorso tenuto ieri a Bruxelles all'UACES (University Association of Contemporary European Studies) il Commissario europeo per il commercio Peter Mandelson ha valutato lo stato attuale degli argomenti a favore dell’Unione europea, sostenendo che le ragioni invocate in passato (i «dividendi» della pace, i benefici economici del mercato unico) non hanno più presa su molti europei.
Secondo il Commissario, il nucleo centrale dell’Europa ha una sorta di “blocco emotivo” quando si tratta di affrontare il nodo delle riforme economiche, che è invece la chiave per dare nuovo vigore all’Europa e all’idea di Unione europea e suscitare interesse negli europei.
Per Mandelson, la Commissione e il collegio dei Commissari devono riaffermare la propria leadership politica prendendo a modello la tenacia e la perseveranza del presidente della Commissione José Manuel Barroso. Per riprendere le sue parole, “nel prossimo autunno la Commissione dovrà essere coraggiosa, dovrà cioè esporsi in prima linea, non semplicemente illustrando la propria visione, ma presentando un chiaro programma di azione volto a suscitare l’interesse dei cittadini per l’Europa. La Commissione dovrà addentrarsi nel vuoto creato dalla pausa di riflessione sul trattato costituzionale. In altre parole la Commissione, o meglio il collegio dei Commissari, dovrà assumere la guida (…). Non sto sostenendo che la Commissione debba farsi prendere da un impeto di iperattività normativa. Ciò di cui abbiamo bisogno è un’attenzione mirata e un impatto concreto.”
Il Commissario ha poi ricordato una serie di obiettivi fondamentali per la Commissione, da realizzare in tandem con la presidenza britannica: procedere con il Settimo programma quadro di RST e intraprendere una riforma radicale del regime in materia di aiuti di stato, per incoraggiare la creazione di partenariati pubblico – privato; rivedere la direttiva REACH; far avanzare la proposta di direttiva sui servizi, opportunamente riveduta; definire una politica industriale moderna basata su un approccio settoriale, “che non deve essere vista come un ritorno all’interventismo del passato”; modificare le priorità dei fondi strutturali, abbandonando gli interventi a favore di progetti infrastrutturali di concezione ormai sorpassata, e istituire un fondo per la ristrutturazione, al fine di aiutare le imprese e i lavoratori ad adattarsi ai cambiamenti economici. Il testo integrale (inglese)
Da Rapid *

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