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N 11 - 2015 Newsletter EuropaRegioni - AICCRE

Data: 17/02/2015

Newsletter dell'AICCRE - Associazione italiana per Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa - N. 11 Febbraio 2015


• Crisi Libia: la pace non è utopia!

"No all’uso della forza, si ad una soluzione politica: l’opzione militare avrebbe tra l’altro pesanti ripercussioni su tutta l’Area”. Lo ha dichiarato Vincenzo Menna, Segretario generale dell’AICCRE, in una nota inviata il 17 febbraio alla stampa. Unione europea ed ONU devono cercare tutte le soluzioni affinché sia evitato un ulteriore spargimento di sangue. Ma la situazione in Libia deve far riflettere sulla mancanza di una efficace politica mediterranea dell’Unione europea, che da decenni ha invece spostato la propria attenzione verso il proprio centro”. Anzi, sottolinea il dirigente dell’AICCRE, “l’azione politica dell’Europa verso il Mediterraneo dovrebbe essere una priorità assoluta. L’Europa ha avvertito la necessità di dover dare una risposta ai problemi che le trasformazioni in corso nel mediterraneo richiedono, ma la sua risposta in questi anni non è apparsa efficace”. La finalità europea di garantire al Mediterraneo prosperità e sicurezza nel lungo periodo come strumento ulteriore per frenare il flusso migratorio, continua Menna, “appare inoltre di difficile realizzazione senza l’adozione di riforme politiche che coinvolgano i paesi mediterranei. La condizione essenziale per una concreta e duratura influenza dell’Unione europea nella regione è rappresentata dalla cooperazione permanente sia con le classi politiche dei Paesi dell’Area mediterranea che con la società civile e l’imprenditoria”. L’AICCRE, sottolinea il Segretario, “sostiene che l’Unione europea, per essere un attore decisivo, deve rafforzare la cooperazione territoriale, attraverso il partenariato ed il gemellaggio tra le comunità locali europee e quelle della sponda sud del Mediterraneo. Come accaduto in Europa dal secondo dopoguerra in poi, poteri locali e società civile possono costruire una pace duratura anche nel Mediterraneo”.


• Donne ed uomini nella vita locale: partecipa all’indagine
La Carta europea per la parità fra donne e uomini nella vita locale, adottata e sottoscritta dagli Stati Generali del CCRE nel maggio 2006 ad Innsbruck, é destinata agli enti locali e regionali d’Europa che sono invitati a firmarla, prendendo pubblicamente posizione sul principio della parità fra donne e uomini e attuando, sul proprio territorio, gli impegni definiti nella Carta attraverso la redazione di un Piano d’azione che fissi le priorità, le azioni e le risorse necessarie alla sua realizzazione. Il CCRE invita ora i firmatari della Carta a partecipare all’indagine sullo stato di avanzamento della parità di genere a livello locale. Possono partecipare in prima fase, rispondendo entro il 15 marzo al questionario proposto, i firmatari che abbiano sottoscritto la Carta entro il gennaio 2014. Approfondisci.


• CdR: libero scambio si, ma…
Il Comitato delle regioni e dei poteri locali (CdR) ha valutato in un parere l'impatto locale e regionale del Partenariato transatlantico su commercio e investimenti (TTIP), condividendo preoccupazioni con il commissario al commercio Cecilia Malmström. Includere il CdR nel gruppo consultivo sui negoziati TTIP e continuare a gestire localmente servizi quali la fornitura di energia e di acqua, lo smaltimento dei rifiuti, i trasporti pubblici e l'assistenza sanitaria figurano fra le priorità dei rappresentanti locali e regionali, i quali inoltre hanno invitato ad adottare un regime speciale che vieti l'importazione di prodotti agricoli che non siano conformi alle norme dell'UE. La rimozione degli ostacoli al libero scambio tra gli Stati Uniti e l'UE può certamente favorire la crescita e la creazione di posti di lavoro, ma gli enti locali europei sono del parere che l'apertura del mercato alla concorrenza non debba avvenire a scapito del principio dell'autonomia locale e regionale sancito nei trattati UE. Dato che il TTIP è un accordo misto e può quindi richiedere l'approvazione dei parlamenti regionali e considerando la sua importante dimensione regionale e locale, il CdR sollecita la Commissione europea a includerlo nel gruppo consultivo, come avviene per i rappresentanti della società civile. Il CdR ha insistito affinché l'UE possa mantenere un adeguato margine di manovra normativo in particolare per quanto riguarda la fissazione delle norme di protezione e i servizi di interesse generale.


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