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N. 715 del 7 ottobre 2005

Data: 07/10/2005

Newsletter della Rappresentanza in Italia della Commissione europea

L’Euro-Attualità: Dalla Commissione

Pesca dell’anguilla: la Commissione propone un fermo stagionale in attesa dell’approvazione di piani di protezione nazionali
Bruxelles, 6 ottobre 2005. La Commissione ha presentato oggi una proposta che rappresenta il primo passo verso la ricostituzione dello stock di anguilla europea, che si trova in uno stato di grave depauperamento. La proposta prevede l’istituzione, da parte degli Stati membri, di piani nazionali volti a garantire il ritorno in mare e la riproduzione del 40% della biomassa di anguille adulte che, in assenza degli effetti della pesca o di altre attività umane, migrerebbero dai corsi d’acqua nazionali. Tali piani, che entreranno in vigore nel luglio 2007, sono essenziali per consentire la ricostituzione dello stock, dato che attualmente il tasso di reclutamento di esemplari giovanili arriva appena all’1% dei livelli storici. In attesa dell’entrata in vigore dei piani nazionali la Commissione propone di vietare la pesca dell’anguilla dal 1º al 15 di ogni mese. La proposta fa seguito a un ampio processo di consultazione con gli Stati membri e le parti interessate. Le anguille presentano un interesse per la maggior parte degli Stati membri nell’ambito della pesca professionale e sportiva, dell’acquacoltura e delle attività connesse.
“La proposta odierna scaturisce da un ampio ciclo di consultazioni con le parti interessate e rispecchia la necessità di un’azione coordinata volta al recupero dello stock di anguilla. La Commissione propone un obiettivo in termini di tasso di migrazione, lasciando agli Stati membri la facoltà di scegliere le misure di protezione che ritengono più consone alle condizioni locali” ha affermato Joe Borg, commissario per la pesca e gli affari marittimi.
Misure proposte
- Garantire il ritorno in mare delle anguille adulte
I piani di gestione nazionali dovranno affrontare le cause del depauperamento dello stock di anguilla, dovuto essenzialmente ad una pesca esercitata con intensità insostenibile e agli effetti di altre attività umane sugli habitat e sui flussi migratori delle anguille. Altri fattori, quali l’inquinamento, l’azione di turbine idrauliche, dighe o chiuse, contribuiscono ad aggravare tale fenomeno. Si intende pertanto raggiungere un tasso di migrazione di esemplari adulti di anguilla argentata pari al 40%, espresso in riferimento al tasso di migrazione osservato in assenza dei suddetti fattori. La proposta prevede che ciascuno Stato membro elabori un piano nazionale di gestione dell’anguilla in cui siano descritte le misure che intende attuare per garantire tassi di migrazione elevati e le relative misure di sorveglianza. I piani saranno quindi esaminati dall’organo consultivo della Commissione, il Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (CSTEP). Una volta approvati dalla Commissione, i piani di gestione saranno applicabili a decorrere dal 1º luglio 2007. In sede di elaborazione dei piani occorre garantire il coordinamento con le misure e le azioni già avviate dall’UE in materia di conservazione degli habitat naturali e della fauna selvatica e nel settore delle acque. I bacini fluviali che si estendono sul territorio di due o più Stati membri dovranno formare oggetto di piani di gestione congiunta.
- Fermi mensili
Data l’urgente necessità di migliorare il tasso di sopravvivenza delle anguille, è previsto che gli Stati membri vietino tutte le attività di pesca dell’anguilla dal 1º al 15 di ogni mese in attesa dell’approvazione e dell’entrata in vigore dei piani di gestione nazionali. Il fermo potrà tuttavia essere revocato nel caso in cui uno Stato membro dimostri in modo attendibile che sono già stati adottati provvedimenti atti a garantire il raggiungimento del tasso di migrazione richiesto del 40%. Lo stesso vale per la pesca di anguille cieche, a condizione che siano destinate al ripopolamento dei fiumi e non all’acquacoltura.
Azioni future
La Commissione proporrà tra breve l’istituzione di un sistema di tracciabilità destinato scoraggiare possibili infrazioni. Sono inoltre allo studio misure intese ad aumentare la quantità di anguille cieche da destinare ad interventi di ricostituzione dello stock e a fini di conservazione, nel rispetto delle norme del commercio internazionale. Entro la fine del 2009 gli Stati membri dovranno riferire alla Commissione in merito al monitoraggio, all’efficacia e ai risultati di ciascun piano di gestione. Da parte sua, la Commissione presenterà una relazione al Consiglio e Parlamento europeo sui risultati conseguiti.
Contesto
Le anguille si riproducono nel mar dei Sargassi, nell’Atlantico centro-occidentale. Lasciandosi trasportare dalla corrente e nuotando, le larve raggiungono le foci dei fiumi di tutta l’Europa e dell’Africa settentrionale, e da lì risalgono la corrente per trascorrere la maggior parte della loro vita negli habitat fluviali.

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