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N. 723 del 20 ottobre 2005

Data: 20/10/2005

Newsletter della Rappresentanza in Italia della Commissione europea

L’Euro-Attualità: Dalla Commissione

Il presidente Barroso presenta cinque proposte per rilanciare i negoziati sulle prospettive finanziarie 2007-2013
Aumentare le risorse destinate alla crescita e all’occupazione fino a un terzo del bilancio comunitario, introdurre un nuovo meccanismo di crisi per assorbire gli shock connessi alla globalizzazione, favorire un maggiore dinamismo della spesa agricola, riesaminare la spesa comunitaria a partire dal 2009 per modernizzare il bilancio, accrescere il controllo democratico e la coerenza dell'azione esterna dell'UE: sono queste le proposte presentate dal Presidente José Manuel Barroso per rilanciare i negoziati sulle prospettive finanziarie 2007-2013.
In una lettera inviata oggi al Primo ministro Tony Blair, presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea, e a Josep Borrell Fontelles, presidente del Parlamento europeo, il presidente della Commissione europea ha sottolineato che "il raggiungimento di un accordo sulle prospettive finanziarie entro la fine dell'anno è essenziale per la credibilità e l'efficacia dell’azione dell'Europa allargata. Il costo di un non-accordo sarebbe enorme, in termini di ritardo nella convergenza, di rallentamento della crescita e di posti di lavoro perduti, e sarebbe sostenuto soprattutto dalle zone più povere dell'Unione”.
Nella lettera il presidente Barroso fa appello ad una soluzione equilibrata e politicamente accettabile e invita tutte le parti a dare prova di flessibilità nei negoziati. Le cinque proposte presentate dalla Commissione sono dirette a:
- accrescere le risorse destinate alla crescita e all’occupazione - che rappresentano le principali priorità dell’Unione - attraverso uno stanziamento specifico di fondi nell’ambito delle spese per la coesione. Il primo passo consiste nell’identificare gli investimenti che, nell’ambito della politica di coesione, sono diretti ad accrescere la competitività e nel destinarli irrevocabilmente a questo obiettivo, puntando su ricerca e innovazione, capitale umano, servizi alle imprese, grandi infrastrutture europee, efficienza energetica e fonti energetiche rinnovabili. Gli investimenti devono aumentare di pari passo con l’accelerazione della strategia di Lisbona. Ogni Stato membro deve fissare un proprio obiettivo, in modo tale che la quota di spesa destinata direttamente a promuovere la competitività superi il 60% delle spese complessive per la coesione.
- rispondere alla sfida della globalizzazione tramite un apposito meccanismo per l'assorbimento degli shock. L'istituzione di un fondo per l'adattamento alla globalizzazione permetterebbe di rispondere a livello europeo ai bisogni di coloro che devono fare i conti con le conseguenze di questo fenomeno, offrendo una risposta rapida a problemi specifici connessi alla ristrutturazione. Non è necessario creare nuova burocrazia, in quanto potrebbero essere utilizzati gli strumenti e le reti esistenti. Ciò che invece è necessario è l’accesso a risorse supplementari. Il fondo potrebbe finanziare la formazione, il trasferimento e il reinserimento dei lavoratori, ossia il costo delle azioni necessarie per trovare un nuovo posto di lavoro. Saranno definiti precisi criteri per quanto riguarda la natura delle crisi e il livello dei costi ammissibili. Il meccanismo dovrebbe intervenire soltanto in caso di superamento di una soglia ben determinata, definita in termini di quota di lavoratori interessata dai licenziamenti nel settore e nella regione considerati, tenendo conto del tasso di disoccupazione locale, e funzionare attraverso gli strumenti e secondo le regole dei Fondi strutturali.
- consolidare e completare le riforme agricole. Nel 2002 è stato raggiunto un accordo sul bilancio della politica agricola comune fino al 2013, parallelamente all’adozione di una riforma radicale della politica agricola, ancora in corso e via via estesa a tutti i settori. Si tratta ora di rispettare integralmente il contenuto dell'accordo. Uno degli elementi fondamentali della riforma è un maggiore dinamismo della spesa agricola, con il trasferimento di fondi dagli aiuti diretti agli agricoltori allo sviluppo rurale. L’incremento del tasso di trasferimento all’1% annuo a partire dal 2009 permetterebbe di disporre di altri fondi da destinare alla crescita e all’occupazione nelle comunità rurali, e consentirebbe inoltre di accrescere i finanziamenti destinati alla rete “NATURA 2000”.

Sito web: http://europa.eu.int/italia

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