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Data: 05/12/2007
Il Trattato di riforma dell'Unione europea
Se il nuovo Trattato entrerà in vigore come previsto a inizio 2009, dopo la firma a Lisbona la settimana prossima e le ratifiche nei 27 Stati nel corso del 2008, per un pezzo la questione istituzionale non farà più parte del dibattito sull'Europa.
L'ha detto Enzo Moavero Milanesi, giudice del Tribunale di prima istanza dell'UE, nel corso di un dibattito sul Trattato prossimo venturo che si è tenuto lunedì all'Università Bocconi.
Il vice Presidente della Commissione Frattini ha raccolto lo spunto dicendo che il Trattato funzionerà (o meno) se ci sarà la volontà di affrontare i nodi politici che l'Europa ha di fronte.
Il mercato interno non basta più come prospettiva politica: le vere questioni sono l'energia ("il regolatore europeo") e la lotta al cambiamento climatico ("gli obiettivi 20 e 20 per il 2020"), i modelli di politiche sociali ("la flessicurezza"), la competitività internazionale ("la qualità, la Cina"), lo spazio comune di giustizia, libertà e sicurezza ("il bilanciamento tra sicurezza e diritti fondamentali, la cooperazione giudiziaria civile e penale, il corpo europeo di polizia di frontiera"), la politica internazionale ("L'Unione Mediterranea, il Kosovo, l'aiuto allo sviluppo").
E la prima partita si gioca già prima di Lisbona. Lunedì 10 è data cruciale sulla questione del Kosovo.
Nella stessa settimana della firma del Trattato si vedrà il grado di coesione politica dell'UE su un nodo essenziale.
Il primo test politico per la nuova Europa.
Matteo Fornara
Rappresentanza a Milano
Sito web: http://ec.europa.eu/italia//newsletter/12_stelle/116aa790fd1.html
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