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N. 728 del 27 ottobre 2005

Data: 27/10/2005

Newsletter della Rappresentanza in Italia della Commissione europea

L’Euro-Attualità: Presentazione del Dossier Statistico Immigrazione 2005

Intervento del Vicepresidente Franco Frattini

Roma, 27 ottobre 2005, Caritas e Fondazione Migrantes

Il Dossier Statistico Immigrazione – giunto alla sua quindicesima edizione - è indubbiamente il compendio più completo, in Italia, nel settore delle migrazioni.
In particolare poi, se consideriamo la qualità delle informazioni contenute in questa versione del 2005. Accanto all’informazione quantitativa – ai dati statistici – il Dossier offre infatti anche la dimensione qualitativa, mettendo in rilievo la dimensione umana del fenomeno migratorio.
Alcuni dati che il Dossier offre sono significativi e rilevanti. E l’esame del Dossier rivela , principalmente:
- la presenza, ossia il peso ormai notevole esercitato dagli immigrati in ogni segmento della vita pubblica ed in ogni comparto della vita economica;
- le diversità di esperienza che si manifestano tra regione e regione, così come tra settore produttivo e settore produttivo.
Di più. Siamo tutti ormai consapevoli del fatto che una conoscenza precisa, e più approfondita, della realtà e delle tendenze del mondo immigrato è necessaria. E’ infatti e ormai uno strumento indispensabile di buon governo e di buona programmazione delle attività in ogni settore, sia in campo amministrativo che economico
Abbiamo quindi bisogno di una ricerca sempre più strutturata e mirata; soltanto così, infatti, avremo la possibilità di sottoporre a verifica o a correzione le politiche attualmente in vigore. Solo così potremo eventualmente immaginare e promuovere nuove politiche.
Da quando ho assunto questo incarico europeo, ho voluto dare nuovo impulso al settore statistico della mia direzione generale, in particolare per quanto concerne la realizzazione di statistiche per i flussi migratori.
Nel mondo globalizzato, è fondamentale che le raccolte statistiche e le ricerche sociali nel campo delle migrazioni abbiano una dimensione europea. Dobbiamo poter disporre – in relazione agli stessi temi e contenuti - di una base omogenea di dati comparabili in ogni paese dell’Unione Europea. Una volta raccolti – secondo criteri armonici e procedure omogenee -, questi dati devono essere resi disponibili tempestivamente.
Le nuove informazioni, questa nuova conoscenza puntuale, aggiornata e diffusa ci permetterà di promuovere analisi comparate e di svolgere ricerche capaci di rivelare tendenze globali eventualmente in atto a livello dell’Unione.
La Commissione sta perseguendo con decisione questo obiettivo: i numeri rappresentano le fotografie puntuali e analitiche di un fenomeno. Ne indicano la rilevanza ed i mutamenti. Offrono un’immagine immediata della realtà che li esprime e segnalano ai media ed al campo dell’informazione – proprio nella forma, sintetica, che i media cercano e producono – il significato e la rilevanza di un fenomeno.
Non solo, quella stessa rilevanza legittima le scelte e gli indirizzi di lavoro delle istituzioni europee, orienterà le politiche e le loro decisioni. Un fenomeno quantitativamente rilevante avrà infatti bisogno di un impregno altrettanto rilevante.
La Commissione ha dunque bisogno di promuovere e produrre un flusso di osservazioni e analisi continuative, capace di alimentarne e orientarne le scelte politiche e di fornire nello stesso tempo al mondo dell’informazione il carburante necessario per alimentare il motore dei media.

Per questi motivi il 14 settembre 2005 la Commissione ha approvato una proposta di regolamento sulle statistiche in materia di migrazione e asilo, che crea l’obbligo per gli Stati Membri di comunicare alla Commissione tempestivamente le medesime informazioni statistiche. Oggi infatti le rilevazioni statistiche europee hanno ancora metodologie di lavoro non omogenee e tempi di pubblicazioni assai diversi.
Il nuovo strumento darà forza ad un’iniziativa che la Commissione sta già promuovendo da qualche anno: la Rete Europea per le Migrazioni, un quadro di coordinamento ancora alquanto informale ed elastico, stabilito tra studiosi e centri di ricerca. All’interno della rete si conducono, in parallelo, ricerche destinate ad analizzare medesime problematiche in paesi differenti.
Noi riteniamo che questo quadro di coordinamento debba proseguire e stabilizzarsi. La Commissione tuttavia non ha una soluzione predeterminata relativamente al modo in cui questo dovrà avvenire in futuro.
Entro la fine di quest’anno, infatti, ho intenzione di presentare un “Libro Verde” che, mi auguro, promuova un’ampia e proficua consultazione pubblica capace di indicarci anche quali potrebbero essere le strutture più adatte a succedere alla Rete Europea per le Migrazioni oggi esistente.
Da un punto di vista politico, è opportuno che il ceto politico e quello imprenditoriale sappiano fare tesoro della ricchezza di informazioni già disponibili, in modo tale da saper meglio governare e o

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