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2. L’uscita della Basilicata dall’obiettivo 1 e la sfiducia giovanile

Gli scambi giovanili sono linfa vitale per il processo di integrazione e di costruzione della nuova Europa e, in Basilicata, sono ancor più necessari in questo momento perché la fiducia verso l?Europa è venuta a calare molto dopo la scelta che l?Unione Europea ha fatto di escludere progressivamente dal 2007 (e definitivamente dal 2013) la regione dall?obiettivo 1.

Tale scelta, che trova, peraltro, motivazioni e giustificazioni solo nella rigida valutazione del PIL regionale (condizionato pesantemente dalle economie create dal petrolio e dalla FIAT) è stata, ed è tuttora, molto contestata in regione poiché la ricchezza creata dai due fattori sopra citati non rimane in Basilicata, in quanto nel primo caso finisce nelle casse dello Stato o dei grandi petrolieri e nel secondo finisce a Torino.
Questa specie di ?rivolta civile? ad una scelta considerata ?calata dall?alto? senza aver vagliato i dati reali regionali (disoccupazione al 15%, riduzione negli ultimi 10 anni della popolazione di 13.000 unità, grande migrazione giovanile verso il nord, ecc.) ha prodotto risultati inaspettati nei 2 sondaggi europei condotti da EURO-NET per conto della Commissione Europea durante la ?SETTIMANA EUROPEA DEI GIOVANI? del dicembre scorso.
I volontari della associazione hanno girato per scuole e organizzazioni della città ma anche fermato ed intervistato persone per strada per conoscere a campione cosa pensavano i lucani, ed in particolare i giovani, degli ultimi cambiamenti europei e dello sviluppo dell'Europa a 25.
I risultati complessivi del sondaggio (su un campione per ognuno dei due di 200 intervistati) sono stati molto deludenti, in quanto dalla valutazione comparativa dei dati si deduceva che:
 l?Europa unita non era ben vista dalla maggioranza dei cittadini che gli imputavano responsabilità di vario genere ma soprattutto di tipo economico sulla vita di tutti i giorni;
 la conoscenza europea era molto bassa anche rispetto a basilari informazioni relative all?Unione (es. numero membri e sede dell?U.E.) ;
 lo spirito di cittadinanza europea non era sviluppato;
 era necessario che l?Europa rafforzasse il suo impegno nella direzione della informazione e concentrasse la sua attenzione in una politica di comunicazione più efficace di quella realizzata fino ad allora;
 l?Europa non era più vista positivamente come in passato.
Tutti questi motivi hanno indotto EURO-NET a proporre uno scambio giovanile in accoglienza, perché, in primo luogo, se si vuole cambiare questi risultati bisogna operare sui giovani. Il progetto di scambio giovanile è, infatti, un momento di ?crescita umana, interculturale ed europea? per tutti giovani appartenenti ai vari gruppi e permette loro di ?vivere l?Europa in maniera diretta?, facilitando l?azione di cittadinanza sopranazionale.
Lo scambio è, quindi, lo strumento per conoscere e conoscersi meglio, per aumentare la stima e l?autostima, per crescere e diventare uomini e futuri cittadini europei consapevoli.