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n. 147 del 17 febbraio 2010

Data: 17/02/2010

La Grecia e il Cavallo di Troia (dell'integrazione politica)

Con il voto di fiducia a larga maggioranza del Parlamento europeo alla nuova Commissione presieduta ancora da José Manuel Barroso, la settimana scorsa è stato riempito l'ultimo tassello istituzionale necessario a rendere operativo il primo ciclo dell'Unione secondo i dettami del nuovo Trattato entrato in vigore a fine 2009. Le vicissitudini che hanno rallentato il completamento del quadro istituzionale negli ultimi mesi (le reticenze ceche, e anche un po' cieche, a ratificare; le dinamiche politiche sulle cariche come la Presidenza del Consiglio o il Ministro degli Esteri; e infine la bocciatura ormai classica di una dei 27 Commissari proposti) sono, per chi ama vedere il bicchiere mezzo vuoto, imbrogli che causano ritardi in un meccanismo già farraginoso di suo. Ma chi preferisce il bicchiere mezzo pieno vede in queste vicende i segni di una democrazia europea che, finalmente, si rafforza.

Certo che le sfide non mancano, e sono anche urgenti. Per affrontarle occorre un quadro istituzionale ben funzionante. Il fatto che questo non fosse ancora del tutto a posto a Copenaghen durante la Conferenza ONU sul Clima in dicembre ha certamente influito (in negativo) sul ruolo dell'Unione in quell'occasione. Ma il vero cavallo di Troia dell'integrazione europea può essere la crisi greca. Quando si dice corsi e ricorsi storici.

In queste settimane è questa l'urgenza delle urgenze, perché pone in gioco non solo il futuro dell'euro, ma anche il ruolo dell'UE e delle sue istituzioni, Commissione compresa. L'Europa agisce per salvare la Grecia, perché un default di Atene sarebbe un altro colpo troppo duro per le economie europee dopo quello della crisi subprime e avrebbe, con ogni probabilità, pesanti effetti su altri partner in difficoltà come quelli iberici. Certo che la Grecia deve mantenere gli impegni e fare la sua parte (per quest'anno, ridurre il deficit del 4%). Niente "bail-out", l'euro non perde pezzi, e Bruxelles verificherà ogni mese il risanamento proposto dalla Grecia. E Lisbona? Il Trattato fornisce nuovi strumenti per rafforzare la sorveglianza delle politiche economiche nazionali dell'Eurozona.

Secondo alcuni, il salvataggio della Grecia farà nascere la (vera) Unione europea e sarà lo spartiacque politico per aprire una nuova era. L'Unione monetaria, e la crisi greca che ne rappresenta il cavallo di Troia, deve accelerare l'integrazione politica. Eccolo qui, il bicchiere mezzo pieno.

Matteo Fornara
Rappresentanza a Milano


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