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Data: 16/08/2011

• Relazione sull’alfabetizzazione dell’infanzia

Un nuovo studio ha evidenziato come il coinvolgimento delle famiglie nei programmi di alfabetizzazione sia essenziale per l’aumento dei livelli di alfabetizzazione dei bambini e degli adulti. La relazione fornisce uno panoramica sulla ricerca e valuta le strategie, le politiche e le iniziative nel settore dell’alfabetizzazione familiare, in particolare per coloro che provengono da contesti familiari svantaggiati. Pone l’accento sulla buone pratiche, attraverso casi studio di iniziative di particolare efficacia svoltesi in Europa.
La conclusione di questa relazione è che i programmi di alfabetizzazione familiare sono particolarmente validi, sia per il miglioramento dell’alfabetizzazione dei bambini sia per il miglioramento del sostegno alle capacità dei genitori.
Secondo gli autori della relazione, ci sono quattro fattori chiave che delineano il successo a lungo termine del programma di alfabetizzazione familiare: finanziamento, qualità del programma, partenariato e ricerca basata su prove di successo.
Le strategie di alfabetizzazione infantile dovrebbero includere componenti di alfabetizzazione familiare. Secondo gli autori dello studio, i genitori hanno un ruolo attivo nel supporto dell’apprendimento dei propri figli e nello sviluppo e l’ambiente domestico è cruciale.
Per leggere il riassunto della relazione:
http://ec.europa.eu/education/more-information/doc/2011/literacysum_en.pdf
Per leggere la versione intera visitare il link di riferimento.
http://ec.europa.eu/education/more-information/doc/2011/literacy_en.pdf


• Informazione giovanile come base per la partecipazione giovanile: incoraggiare la partecipazione giovanile a livello locale (brochure)

Questo opuscolo dissemina i risultati di un seminario organizzato nel 2010 a Lubiana, in Slovenia, sul tema “Informazione giovanile come base per la Partecipazione Giovanile”. Il documento è diviso in due parti principali. La prima sviluppa aspetti e principi metodologici diversi, incentrando l’attenzione sull’informazione giovanile e la politica giovanile e in particolare, sui contenuti dell’informazione e su come approcciarsi ai giovani. La seconda parte illustra sette progetti di informazione giovanile che hanno ottenuto risultati efficaci.
http://www.jugendinfonetz.de/downloads/europa/Youth_information_final.pdf


• Eurobarometro: I giovani e le droghe

Questa relazione è il risultato di un sondaggio condotto tra giovani europei di età compresa tra i 15 e i 24 anni, sui loro comportamenti nei confronti delle droghe, includendo anche le cosiddette “legal highs”, nuove sostanze che imitano gli effetti delle droghe illegali e sono spesso vendute sotto forma di polveri, erbe o pillole. La relazione indaga sugli usi, disponibilità delle droghe, opinioni in risposta alle politiche sulla droga e alle misure che dovrebbero essere adottate per abbattere i problemi della società legati alla droga.
Alcune tra le maggiori conclusioni rivelano che:
• I giovani considerano la cannabis la sostanza illecita a cui è possibile accedere più facilmente; il 57% dei giovani partecipanti al sondaggio hanno dichiarato che per loro è semplice procurarsi della cannabis nel giro di 24 ore.
• Per droghe illecite – eroina, cocaina, ecstasy e cannabis - i risultati sono stati più eterogenei. Gli spagnoli, gli italiani e i danesi che hanno partecipato la sondaggio, hanno dichiarato di potersi procurare, in modo abbastanza semplice, queste sostanze entro le 24 ore.
• Per quanto riguarda la cannabis, circa un quarto dei giovani europei partecipanti al sondaggio hanno ammesso di utilizzare cannabis; precisamente il 6% ha sostenuto di aver fatto uso di cannabis nei precedenti 30 giorni, l’8% nell’anno precedente.
• Le opinioni dei giovani nei diversi Stati Membri sono risultate maggiormente diversificate nel momento in cui è stato chiesto loro se secondo loro la cannabis dovesse essere ancora proibita; la percentuale di coloro che credono che la i governi debbano mantenere questa proibizione varia dal 33% nei Paesi Bassi e 39% in Repubblica Ceca, all’87% in Romania.
http://ec.europa.eu/public_opinion/flash/fl_330_en.pdf


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