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L'idea del progetto è nata dalla dichiarazione della sig.ra Viviane Reding, commissario europeo responsabile per la formazione e la cultura nel 2004 circa la nuova dimensione dei programmi europei della gioventù.
La Reding ha sottolineato che "le domande collegate alla formazione ed alla cittadinanza saranno fra le sfide principali della prossima decade. In un'Unione che avrà quasi 500 milioni abitanti nel 2007, per dare ai giovani i mezzi per sfruttare la piena capacità della loro appartenenza, in termini di cittadinanza e e di cultura, è necessaria la mobilizzazione di tutti gli strumenti e programmi a nostra disposizione. La nuova iniziativa della gioventù, quindi, seguirà un nuovo metodo generale, con la costruzione di ponti fra le culture e gli individui."
Ciò significa che la nuova Europa, nata dopo l'allargamento del 2004, ha la necessità di stabilire rafforzate e ristrutturate iniziative che siano più vicine ai cittadini giovani, permettendo loro in particolare di trarre beneficio da una vera zona comune in termini di mobilità ed innovazione.
La questione che interessava la partnership del progetto era come poter creare un'iniziativa che potesse essere innovatrice, potendo anche interessare ed essere utile per il futuro (anche per futuri lavori).
La risposta a quella domanda fu di presentare un progetto in cui i giovani potessero esprimersi descrivendo cosa pensano, cosa sentono, cosa credono, esaminando una modalità alternativa ed innovatrice di lavorare e stare insieme. Questa idea, inoltre, è stata usata per le 3 categorie di film che riguardano l'esclusione sociale giovanile, i diritti europei ed la interculturalità e la pace.
Le 3 categorie sono state scelte guardando alla situazione internazionale ed europea dei nostri giorni (Costituzione Europea, guerra in Iraq, attacchi in Europa, allargamento, ecc.): saranno il modo di consentire ai giovani di esprimersi e di scambiare e condividere le loro opinioni con una nuova metodologia.
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