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All'estero da minorenne-Trovare lavoro

Data: 19/01/2009

Oggi ci sono tanti i giovani sotto i 18 anni che hanno già viaggiato all'estero, per esempio con uno scambio scolastico, con un corso di lingua per teenager oppure, naturalmente, in vacanza con i genitori. È più che naturale, allora, che da queste esperienze nasca la voglia di andare da soli fuori dell'Italia durante le vacanze estive e pagarsi questo periodo con un lavoro. Che emozione di poter dire ai genitori: "Non mi serve niente, grazie. Mi pago tutto io!"

Dobbiamo, però, essere anche realisti e non per fare la parte dei vecchi che frenano le idee smodate dei giovani. Il mondo del lavoro si basa sulla relazione tra domanda e offerta. L'offerta (cioè i giovani minorenni che cercano) esiste. Esiste anche la domanda (cioè le aziende che vorrebbero assumere non solo minorenni ma minorenni stranieri)? Qui cominciano gli ostacoli. Perché?

Mettiamoci nei panni di un'azienda. L'assunzione (anche solo per qualche mese) di un minorenne comporta sempre dei rischi relativamente alla responsabilità (legale e assicurativa). Poi ci sono i limiti imposti all'orario di lavoro, variabili secondo i paesi (p.es.: solo fino alle 22.00, non prima delle 6.00, niente turni, ecc.). Ci sono anche i dubbi se la persona giovane è già abituata a lavorare in modo serrato, puntuale e affidabile (visto che molte delle opportunità lavorative sono nel settore dei servizi, p.es.: supermercati, bar, ristoranti).

Queste sono alcune perplessità che nascono al momento di assumere un minorenne del proprio paese. Se invece si tratta di un minorenne straniero entrano in campo altri dubbi non meno forti. È in grado di comunicare oppure arriva con un livello scolastico che rende impossibile il contatto con la clientela? Sa organizzarsi la vita fuori del lavoro, da solo e senza genitori e amici? Oppure crolla dopo una settimana perché la nostalgia e la solitudine prendono il sopravento?

Con tutte queste titubanze si capisce che le mille opportunità di lavoro pagato all'estero si restringono notevolmente. E che, nella stragrande maggioranza dei casi, le domande di lavoro spedite o compilate su Internet finiscono subito nel cestino senza ricevere nemmeno una risposta negativa.

Se il minorenne si presenta di persona presso l'azienda straniera ci sono alcuni margini di successo. Se il ragazzo si mostra aperto, comunicativo, serio e affidabile, può convincere il titolare di un ristorante o dell'ufficio del personale di un ipermercato a cambiare idea e decidere: questo minorenne coraggioso merita una chance. Diamogliela! Ma parliamoci chiaro: nel mondo del lavoro non valgono le regole dei boy scout bensì quelle del rendimento e del non creare problemi.

Allora, cosa può fare un minorenne?

Si può scegliere tra i molti campi di lavoro di tipo sociale, ambientale e culturale, parecchi aperti ai minorenni o addirittura solo per minorenni

Ci sono delle possibilità (poche, per dire la verità) per le donne come ragazza alla pari estiva aiutando per due o tre mesi la famiglia con i figli.

Si può anche partecipare ad uno dei tanti scambi giovanili internazionali che comuni, associazioni giovanili, Informagiovani, Associazione Ostelli della gioventù organizzano principalmente nei mesi di giugno, luglio e settembre.

Si può scambiare ospitalità accogliendo un giovane straniero a casa propria e poi essere accolti a casa sua.

Si può infine concentrarsi sull'obbiettivo della lingua e frequentare un corso intensivo all'estero di almeno due settimane risolvendo così per un anno i problemi con la materia "lingua straniera" a scuola.

Sito web: http://www.eurocultura.it/berndfaas.php


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