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OGM: ai governi nazionali l'ultima parola

Data: 15/07/2010

Dopo decenni di accese discussioni, la Commissione propone ora di dare ai paesi membri il diritto di decidere se coltivare organismi geneticamente modificati sul proprio territorio. L'UE manterrebbe la procedura europea di autorizzazione degli OGM, fondata su una valutazione scientifica della loro sicurezza. I singoli governi sarebbero però liberi di limitare o vietare, sulla totalità o su una parte del loro territorio, le colture autorizzate a livello UE.

I vari paesi dell'UE hanno infatti posizioni diverse sugli OGM ed è difficile che possano prendere una decisione comune. Alcuni sono favorevoli agli OGM perché la loro resa è maggiore e sono più resistenti alle malattie e ai parassiti, mentre altri sono più sensibili ai potenziali rischi per la salute e per l'ambiente. Molti agricoltori temono che gli OGM possano contaminare le colture tradizionali e biologiche, impedendo di certificarle come esenti da OGM.

Rispetto ai massimi paesi produttori come gli USA, il Brasile e l'Argentina, la coltura di OGM nell'UE è poco diffusa. Finora vi circolano solo due varietà di OGM, e di queste una sola - un mais denominato MON810 - può essere venduta per l'alimentazione.

Il processo di autorizzazione a livello UE sarà migliorato sotto il profilo sia della protezione dei consumatori che del funzionamento del mercato interno. Tocca ora ai governi nazionali e al Parlamento europeo approvare le proposte della Commissione.

Sito web: http://ec.europa.eu/news/agriculture/100714_it.htm


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