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L’UE promuove il diritto all’informazione nei procedimenti penali

Data: 21/07/2010

Un turista tedesco in Italia viene arrestato a seguito di una rissa in un bar. Non parlando la lingua, non capisce il perché dell’arresto né l’accusa a suo carico. La polizia gli consegna un documento in tedesco in cui sono elencati i suoi diritti: diritto a un avvocato, diritto a conoscere i capi d’accusa e diritto a un interprete. Sembrerebbe una fiction televisiva, invece è quasi realtà nell’Unione.

Ieri la Commissione europea ha proposto nuove regole per garantire che chiunque sia indagato o imputato per un reato nei paesi dell’UE venga informato dei diritti di cui gode in una lingua a lui comprensibile. Le persone arrestate o colpite da mandato d’arresto europeo dovranno essere informate per iscritto, con una comunicazione dei diritti, dei loro diritti fondamentali nei procedimenti penali. Anche se la formulazione esatta della comunicazione è a discrezione degli Stati membri, la proposta della Commissione contiene un modello in 22 lingue dell'Unione.

L’obiettivo è garantire la coerenza a beneficio di chi attraversa le frontiere e ridurre le spese di traduzione. La proposta è fondamentale per aumentare la fiducia nello spazio europeo di giustizia, soprattutto perché sono sempre più numerosi i cittadini dell’UE che viaggiano: il 47% dei tedeschi, il 34% dei cittadini del Regno Unito e il 16% degli italiani vanno in vacanza in altri paesi dell’UE. Per diventare legge la proposta odierna dovrà essere approvata dal Parlamento europeo e dai ministri della Giustizia dell'Unione.

Sito web: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/10/989&format=HTML&aged=0&language=IT&guiLanguage=en


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