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Controversie transfrontaliere, in Italia si può mediare

Data: 14/09/2010

Non solo giudici per risolvere problemi di carattere civile e commerciale, le norme sulla mediazione possono offrire una valida alternativa con risparmio di tempo e danaro. La Commissione esorta a fruire delle possibilità di conciliazione. Il nostro Paese è già pronto.


20 Agosto 2010

La Commissione europea esorta gli Stati membri a velocizzare il processo di attuazione delle norme sulla mediazione come strumento extragiudiziale per risolvere controversie transfrontaliere.
Viviane Reding, commissaria europea per la Giustizia, sottolinea l'importanza di queste misure, entrate in vigore nel maggio 2008 da attuare entro maggio 2011, perchè promuovono un accesso alternativo e aggiuntivo alla giustizia quotidiana.
Secondo la Reding, i cittadini e le imprese non dovrebbero rinunciare al loro diritto di avere giustizia perchè i procedimenti costano troppo, sono troppo lenti o richiedono troppa burocrazia ed è per questo motivo che, nel 2008, è stata adottata la direttiva sulla mediazione che consente di risolvere le controversie in via amichevole grazie alla figura di un mediatore.

A oggi solo l'Italia, insieme a Estonia, Portogallo e la vicina Francia, ha comunicato alla Commissione di aver attuato tali norme.
La Commissione si aspetta che entro il 21 maggio 2011 anche tutti gli altri Paesi adottino tali norme. Tuttavia, gli Stati membri sono tenuti a fornire le informazioni sugli organi giurisdizionali competenti arendere esecutivi gli accordi risultanti dalla mediazione in una data anteriore, il 21 novembre 2010.

Già nel 2002, con la pubblicazione del Libro verde relativo ai modi alternativi di risoluzione delle controversie in materia civile e commerciale, si presero in esame altri metodi a quello comune di ricorrere ad un giudici con l'obiettivo di garantire un migliore accesso alla giustizia.
La mediazione può fornire una risoluzione extragiudiziale conveniente e rapida in quanto basata su procedure concepite in base alle esigenze delle parti. Inoltre, gli accordi risultanti hanno maggiori probabilità di essere rispettati volontariamente.

Non usare la mediazione fa aumentare i tempi medi di 331- 446 giorni nell'Unione europea, con spese legali aggiuntive che vanno da 12.471 a 13.738 euro per causa.
Il pacchetto normativo riguarda le controversie tra imprese, datori di lavoro e dipendenti, locatori e locatari o tra familiari e incoraggia gli Stati membri a prevedere, inoltre, controlli della qualità del processo di mediazione oltre all'elaborazione di codici di condotta e corsi di formazione per i mediatori.


Potete continuare a leggere l'articolo sul link riportato di seguito.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_729,00.html


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