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Ngn europea: tre le misure della Commissione

Data: 24/09/2010

La Commissione europea vara un pacchetto di misure per dotare l'Europa della banda larga veloce e ultraveloce: una raccomandazione, una proposta (al Parlamento europeo e al Consiglio) e una comunicazione.


20 Settembre 2010

La Commissione europea ha adottato tre misure complementari per favorire l'introduzione e l'adozione della banda larga veloce e ultraveloce nell'Ue, comunicandole con la seguente nota, che riporta anche la posizione della vicepresidente per l'Agenda digitale, Neelie Kroes: "La velocità della banda larga è ossigeno per le comunicazioni digitali, essenziale per la prosperità e il benessere dell'Europa. Queste misure contribuiranno a far sì che i cittadini europei fruiscano di internet in maniera ottimale, all'altezza delle loro aspettative, per poter accedere ai servizi e ai contenuti Internet desiderati".

Si tratta di misure concepite per aiutare l'Ue a tener fede agli impegni assunti nell'ambito del'Agenda digitale europea, ossia permettere ad ogni cittadino europeo di accedere ai servizi di base a banda larga entro il 2013 e alla banda larga veloce e ultraveloce entro il 2020.

Come delineato nella strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, installare infrastrutture di banda larga in Europa è fondamentale per creare occupazione e prosperità.

Il pacchetto adottato consta di una raccomandazione, una proposta, una comunicazione.

La raccomandazione della Commissione riguarda l'accesso regolato alle reti di accesso di nuova generazione, che, oltre a delineare un approccio normativo comune per l'accesso alle nuove reti veloci a fibra ottica, impone ai regolatori nazionali delle telecomunicazioni di garantire un equilibrio adeguato tra la necessità di incoraggiare gli investimenti e quella di tutelare la concorrenza. Ciò si tradurrà per tutti gli operatori del mercato in una maggiore chiarezza a livello normativo, necessaria a stimolare gli investimenti nella banda larga veloce e ultraveloce. La direttiva quadro sulle telecomunicazioni (2002/21/CE) obbliga gli Stati membri a garantire che le autorità nazionali di regolamentazione tengano nel "massimo conto" la raccomandazione della Commissione, giustificando le eventuali deroghe.

La proposta della Commissione è volta a Parlamento europeo e Consiglio affinché elaborino un programma strategico quinquennale volto a promuovere una gestione efficiente dello spettro radio, garantendo in particolare che entro il 2013 sia reso disponibile uno spettro sufficiente per le comunicazioni a banda larga senza fili, la qual cosa contribuirà notevolmente a portare connessioni a banda larga veloce agli abitanti delle zone periferiche e a offrire servizi innovativi in tutta Europa. L'uso efficiente e competitivo dello spettro nell'Ue fungerà altresì da sostegno all'innovazione in altre aree e settori strategici, quali i trasporti e l'ambiente.

La comunicazione sulla banda larga fissa un quadro coerente per centrare gli obiettivi di banda larga dell'Agenda digitale e, in particolare, illustra in che modo incoraggiare al meglio gli investimenti pubblici e privati nelle reti a banda larga veloci e ultraveloci. Invita gli Stati membri a introdurre piani operativi di banda larga per le reti veloci e ultraveloci attraverso misure concrete di attuazione, dà orientamenti su come tagliare i costi di investimento e indica in che modo le autorità pubbliche possono finanziare gli investimenti in banda larga, ricorrendo anche a un uso più mirato dei fondi Ue. Annuncia inoltre che la Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti intendono proporre strumenti di finanziamento per la banda larga.

Attualmente, riporta sempre la nota, l'Europa geografica detiene i livelli medi più alti in termini di utilizzo della banda larga, pari al 24,8% su scala mondiale, ma le sue reti devono essere ulteriormente sviluppate e ammodernate.
Ad esempio, oggi solo l'1% degli europei si connette a internet direttamente da casa propria mediante tecnologia a fibra ottica ad alta velocità, rispetto al 12% dei giapponesi e il 15% dei sudcoreani.

Le misure della Commissione mirano a stimolare ancor più gli investimenti pubblici e privati nelle reti a banda larga veloci e ultraveloci, che, a loro volta, alimenteranno la domanda di servizi forniti tramite le reti a banda larga, innescando così un circolo virtuoso di crescita economica nell'Ue.

L'Agenda digitale fissa obiettivi per la banda larga, garantendo che tutti i cittadini europei saranno dotati, entro il 2013, di una copertura a banda larga di base e, entro il 2020, di una copertura veloce a 30 megabit al secondo, e prevedendo che almeno metà delle famiglie europee fruiscano dell'accesso a 100 megabit al secondo.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,76_ART_822,00.html


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