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L'Europa bacchetta gli inglesi sulla privacy Web

Data: 14/10/2010

Nell'Isola c'è troppa libertà in fatto di behavioural advertising e nonostante i richiami la storia prosegue. La Corte di Giustizia Europea potrebbe comminare una sanzione.


05 Ottobre 2010

La Commissione europea porta in giudizio il Regno Unito, che non rispetterebbe la normativa Ue in tema di difesa della privacy su Internet.
A far mettere in discussione le leggi inglesi in materia, l’atteggiamento ritenuto fin troppo permissivo per le pratiche di behavioural advertising.

Il “caso inglese” verrà sottoposto alla Corte di Giustizia Europea che potrebbe sanzionare con una multa il comportamento scorretto.
La Gran Bretagna non ha ancora modificato le proprie norme nonostante il richiamo alle direttive in materia dati oramai alcuni mesi.

La Commissione ha cominciato a monitorare la Gran Bretagna a partire dall’aprile del 2009, dopo che alcuni internauti britannici avevano denunciato l’uso che alcuni provider di quel Paese facevano di Phorm, un sistema che registra e utilizza in maniera ritenuta invasiva le informazioni su scelte e preferenze di chi utilizza la rete per proporre advertising comportamentale.

Tra i punti chiave delle motivazioni del provvedimento, c’è in primo luogo il mancato riferimento ad un autorità nazionale che verifichi il rispetto della privacy.

Altro punto importante, l’attuale normativa inglese consente che comportamenti e scelte possano essere registrate anche in assenza di un preciso e libero consenso, bastando un ragionevole convincimento che ci sia il consenso.

Ultimo nodo essenziale, secondo le regole britanniche va sanzionata solo una intenzionale lesione della privacy, mentre le norme Ue dicono che ogni comportamento scorretto anche non intenzionale va punito.

Che la direttiva europea sia più protettiva della normativa di stampo più anglosassone non c’è dubbio.

Due mesi fa l’ad di Telecom, Franco Bernabè, aveva stigmatizzato i vantaggi che al momento favorirebbero Google sul mercato europeo, esente dal dover rispettare gli stessi vincoli stringenti sulla privacy che invece interessano tutti gli operatori europei.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,76_ART_891,00.html


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