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La politica del fare, da Bergamo all'Europa

Data: 11/11/2010

Le osservazioni del Presidente della Camera di Commercio di Bergamo, Giovanni Paolo Malvestiti, sui riflessi territoriali che hanno i temi discussi a Bruxelles, dai ritardi di pagamento alla eccessiva burocrazia.

Dario Colombo


02 Novembre 2010

Giovanni Paolo Malvestiti, presidente della Camera di Commercio di Bergamo, ha partecipato al Parlamento Europeo delle imprese, organizzato da Eurochambres a Bruxelles.
Che impressione ne ha tratto? «Una bella esperienza, confortata dal fatto che i politici intervenuti hanno manifestato interesse per le nostre istanze. È emersa da parte imprenditoriale una comunicazione forte, sui temi comuni, vissuti da tutti».

Di cosa c'è bisogno attualmente per lavorare meglio?
«Di formazione - non esita Malvestiti -. Gli investimenti di tutti in questa direzione saranno sempre più determinanti».
Sul lato prettamente commerciale c'è bisogno di iniziative a effetto diretto. Il presidente di Camcom Bergamo chiarisce con un esempio: «Prendiamo i distretti commerciali. A Bergamo ne abbiamo fatti venti, che raggruppano le attività di 150 paesi. Li abbiamo sostenuti con finanziamenti regionali, non tutti a fondo perduto, contribuendo fattivamente al rinnovamento dei punti vendita».

Sempre per rimanere in tema alle conclusioni tratte dagli imprenditori intervenuti all'Epe, si sente chiaro e forte il bisogno di tagliare la burocrazia: «negli ultimi dieci anni è diventata insostenibile - dice Malvestiti -. L'imprenditore pensa, riflette e opera. Ora più che mai ha bisogno di poterlo fare senza lacci».
Conferme arrivano da Malvesitti anche sul tema dei pagamenti, specie quelli dovuti dalla Pubblica amministrazione: «tocchiamo con mano tutti i giorni il tema. In particolare sul fronte dell'artigianato».
Proprio per venire incontro a queste difficoltà, Camcom Bergamo, con grande spirito pratico, ha escogitato lo strumento dei certificati di credito, con cui l'imprenditore presenta a un istituto un'attestazione di credito e ottiene una linea di finanziamento.

Questa è la forza della flessibilità che deve contraddistinguere oggi una Camera di commercio, che si deve porre come garante dell'erogazione.
E flessibilità che fa rima anche con lavoro: «vanno coniugate le esigenze di imprenditori e lavoratori». Specie sul fronte del commercio, «che vive del sociale».

Altro problema da risolvere, che incide sul fronte commerciale è quello, affrontato nella seduta dell'Epe, della contraffazione. Si può dire, quindi, che ci sia allineamento fra le tematiche vissute da Malvestiti e dagli imprenditori territoriali che rappresenta e le iniziative europee, come testimoniano le recenti decisioni in materia di ritardi di pagamento, made-in e sostegno alla creazione di lavoro specializzato.
Alla luce di ciò possiamo dire che sicuramente gli occhi di chi, come Malvestiti, dirige un'operosa camera di commercio saranno sempre attenti sulle attività che si svolgeranno a Bruxelles e Strasburgo.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,73_ART_972,00.html


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