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Unbundling: la Ue chiede all'Agcom di intervenire sui prezzi

Data: 11/11/2010

La Commissione rileva che il costo del servizio di base va fatto partendo da un modello virtuoso di gestione e non considerando inefficienze o situazioni pregresse.

Emanuele Bruno


22 Ottobre 2010

Sul tema dell'unbundling si va al ricalcolo dei costi e in sede Ue pare emergere, e questo dato è interessante anche in prospettiva, per la partita sull'infrastruttura per le reti superveloci, un atteggiamento di più attenta garanzia delle prerogative degli “olo”.

Una lettera all'Agcom ha chiarito la posizione della Commissione sugli aumenti delle tariffe per l'unbundling che, secondo l'Agcom, Telecom avrebbe potuto praticare agli altri operatori.

A giudizio della Commissione le tariffe vanno ritarate perché per stabilire i costi commerciali e di manutenzione vanno utilizzati come modello “i dati di una società efficiente che gestisce una rete in rame di nuova costruzione”.

L'Agcom deve così rivedere, in particolare, “il proprio approccio regolamentare, in quanto non orientato ai costi, in relazione all'accesso in banda larga all'ingrosso (Wba) e all'affitto delle linee all'ingrosso (Wlr)”.

Dall'Authority delle Comunicazioni si sono affrettati a sottolineare anche gli aspetti positivi della pronuncia della Ue. La Commissione ha approvato la scelta di fare riferimento alla metodologia Lric (l'approccio bottom-up per la valutazione dei costi incrementali di lungo periodo).

Ma questo indirizzo lo si conosceva già da quasi un mese, da quando cioè, stimolata da una interrogazione sul tema dell'europarlamentare della Lega, Matteo Salvini, Vivianne Reading si era espressa in questa direzione.
Le attese riguardavano il merito, la sostanza, e da questo punto di vista il senso della lettera inviata dalla Ue al garante italiano non ammette dubbi: i costi vanno ricalcolati, le tariffe da applicare ai concorrenti di Telecom Italia vanno riviste al ribasso.

La ratio sembra chiara, valida anche per altri mercati e altri contesti nazionali, ed è importante che sia stata di fatto sancita: l'incumbent non può scaricare inefficienze pregresse o di altra natura su chi non può che passare dalla sua fornitura di servizio.

Come previsto dalla normativa Ue in materia di telecomunicazioni l'Agcom è invitata a “tenere nella massima considerazione" le osservazioni della Commissione e il presidente dell'Agcom, Corrado Calabrò, ha fatto sapere che lo farà. La decisione finale dell'Autorità è ora attesa nelle prossime settimane.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,76_ART_946,00.html


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