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Apicoltura: l'Europa si impegna a salvaguardarla

Data: 30/11/2010

Controlli più efficienti, etichette più trasparenti e maggiore ricerca sono le azioni che l'Europa si è prefissa di seguire per salvare il settore affinchè sia ridotto il tasso di mortalità delle api e migliorare la produzione alimentare europea.


25 Novembre 2010

Il settore apicolo è sempre più in difficoltà: aumenta la mortalità delle api e diminuiscono gli apicoltori.
Le dirette conseguenze di questi fattori si ripercuotono sulla produzione alimentare europea poichè l'84% delle specie di piante e il 76% della produzione alimentare dipendono dall'impollinazione.

Per fronteggiare al meglio la crisi, il Parlamento ha approvato giovedì una risoluzione che chiede alla Commissione europea di aumentare l'aiuto al settore dell'apicoltura nel contesto della riforma della Pac dopo il 2013, attraverso una revisione della legislazione e un aumento dei finanziamento e degli investimenti in ricerca.

Paolo de Castro, presidente della commissione agricoltura e sviluppo rurale (Agri) del Parlamento europeo, ha dichiarato che condizioni di marketing difficili, volatilità dei prezzi e aumento della mortalità sono solo alcuni dei fattori di criticità che mettono a rischio questo settore particolarmente strategico per la sostenibilità ambientale e la biodiversità.

Le richieste mosse riguardano l'etichettatura per evitare comunicazioni errate ai consumatori e i controlli alle frontiere che dovrebbero essere più efficaci per evitare il commercio di prodotti di scarsa qualità.

Non solo, anche la politica veterinaria europea dovrebbe essere modificata al fine di includere le patologie che colpiscono le api e sostenere la ricerca indipendente sulla mortalità e assicurare che tutti i dati sugli effetti delle colture Ogm e dei pesticidi sulle diverse specie di api siano resi pubblici.

Infine, si chiede una revisione delle regole europee sui pesticidi e i prodotti per le piante per permettere una valutazione dei rischi dell'esposizione delle colonie di api a tali sostanze.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,74_ART_1067,00.html


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