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Videointervista - Rinaldi, accedere all'Europa

Data: 29/12/2010

Tante risorse dell'europrogettazione non sono utilizzate e occorre diffondere cultura e stimoli per sfruttare le risorse dell'Europa per lo sviluppo e per il sostegno alle imprese e alla formazione

Mauro Bellini


26 Dicembre 2010

La chiave di lettura del bilancio 2010 da parte di Niccolò Rinaldi, membro della commissione per il commercio internazionale, parte dal tema dell'accesso ai finanziamenti europei e sottolinea come, in un momento di crisi e difficioltà come quello attuale, sarebbe quanto mai opportuno colmare questo problema che riguarda tantissime piccole e media imprese, ma non solo. "Come parlamentari europei - spiega a Europarlamento24 -, abbiamo il dovere di porre il tema del mancato accesso ai finanziamenti europei, per tanti soggetti: imprese, soprattutto quelle piccole, università e enti locali. E' un problema - continua -, che tante risorse non siano utilizzate e non producano gli effetti benefici per l'economia per i quali sono stati creati. E' un problema ed è "non-dibattito" nel nostro Paese, un problema del quale si parla poco e che potrebbe fare tanto".

L'Europrogettazione con tutti i programmi dell'Unione Europea sono al centro del lavoro di Rinaldi che ha organizzato corsi di Europrogettazione destinati alle piccole imprese e ad altri soggetti imprenditoriali per insegnare come fare per conoscere la realtà dei finanziamenti europei, per accedervi, per costruire progetti nell'ambito dell'innovazione, dell'informatizzazione, delle energie rinnovabili, della commercializzazione internazionale.

"La collaborazione con il mondo delle categorie associative è fondamentale - osserva - Ci sono buoni rapporti con Confindustria, ma si deve fare uno sforzo importante dal punto di vista organizzativo. Ci sono forse troppe rappresentanze associative che magari svolgono le stesse attività mentra altre rimangono scoperte. Serve un maggior dialogo tra le varie rappresentanze per garantire a ciascuna impresa, di qualunque orientamento associativo la possibilità di conoscere e di accedere alle opportunità messe a disposizione dall'Europa".

Tra i temi affrontati nel corso del 2010 Rinaldi cita alcune discussioni molto importanti a livello di commercio internazionale. "Il Made In è su "buoni binari" - spiega - anche se ci sono ancora delle resistenza da parte di chi si oppone alla certificazione di origine obbligatoria che disturba quegli operatori che giocano sul valore del marchio italiano o europeo ma delocalizzano e producono altrove".

C'è il grande tma della tutela dei diritti di protezione sociale, di rispetto delle norme ambientali, di rispetto di standard produttivi e qualitativi, di attenzione delle norme previdenziali. E' necessario cercare di limitare e controllare la sperecuazione tra chi produce nel rispetto delle regole e chi invece non sostiene questi valori e con costi di produzione decisamente più bassi di fatto si pone si pone in una condizione di vantaggio.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_1171,00.html


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