English version

Avviata la seconda fase di consultazione sull'orario di lavoro

Data: 29/12/2010

In vista della revisione della direttiva Ue la Commissione europea dà il via alla seconda fase di consultazione delle parti sociali per valutare l'impatto socio economico dell'attuale direttiva e formulare proposte.


21 Dicembre 2010

La Commissione europea, nel quadro del riesame della direttiva Ue sull'orario di lavoro, ha oggi avviato la seconda fase obbligatoria di consultazione dei rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro europei.

La nuova consultazione chiede alle parti sociali di formulare i loro pareri in merito a due approcci alternativi: un riesame dalla portata più ampia o un riesame dalla portata più limitata.

Vengono richieste opinioni su opzioni dettagliate riguardanti i servizi di guardia, i periodi minimi di riposo, come affrontare la problematica degli orari di lavoro eccessivi, una migliore conciliazione della vita lavorativa e di quella familiare e chiarimenti relativi agli ambiti in cui la legislazione può risultare poco chiara.

Presenta altresì i principali risultati della prima fase di consultazione e una panoramica dei dati più recenti sulle tendenze e sui modelli relativi all'orario di lavoro nonché un'analisi dell'impatto socioeconomico delle attuali norme negli Stati membri.

È emerso un ampio consenso sul fatto che le attuali regole sull'orario di lavoro vanno modificate quanto prima e che le regole europee a riguardo dovrebbero consentire una maggiore flessibilità affinché i rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro possano negoziare i dettagli dell'attuazione al livello adeguato.

Parallelamente la Commissione ha presentato una relazione dettagliata sull'attuazione dell'attuale direttiva da parte degli Stati membri identificando i punti principali di mancata osservanza o di incertezza del diritto nei vari paesi.

La Commissione ha altresì presentato i primi risultati di studi indipendenti sull'impatto socio-economico delle regole relative all'orario di lavoro e di attività di ricerca sui cambiamenti dei modelli lavorativi: i possibili effetti dannosi per la salute di orari di lavoro eccessivi, gli attuali vincoli di spesa degli Stati membri e il problema delle carenze di personale specializzato, mentre i datori di lavoro del settore pubblico e di quello privato identificano modalità per ridurre l'impatto delle regole sull'orario di lavoro.

Ulteriori informazioni sulle disposizione in merito all'orario di lavoro sono disponibili sul sito della Commissione europea.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_1148,00.html


Pagina precedente