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Il Parlamento europeo apre le porte della democrazia partecipata

Data: 29/12/2010

Il Parlamento accoglie favorevolmente le norme secondo le quali i cittadini possono proporre leggi alla Commissione europea. La proposta deve partire da sette Stati membri e deve essere raccolto un numero di firme proporzionale alla popolazione di ogni Stato.


15 Dicembre 2010

Il Trattato di Lisbona prevede il diritto dei cittadini di proporre nuove leggi alla Commissione europea.
Il Parlamento, pertanto, ha approvato in sede di plenaria, le regole di base per il funzionamento dell'iniziativa popolare con 628 favorevoli, 15 contrari e 24 astensioni, aprendo le porte ad una democrazia partecipata.

Non appena la legislazione entrerà in vigore, un comitato di cittadini provenienti da almeno sette stati membri potrà registrare un'iniziativa e iniziare a raccogliere firme, su carta od online, dopo la verifica di ammissibilità che spetta alla Commissione.

A ogni inziativa sono concessi 12 mesi per la raccolta del milione di firme necessarie. Ogni paese è tenuto a raggiungere un numero minimo, che varia a seconda della popolazione, ad esempio per l'Italia è 54 mila.

Gli Stati membri hanno l'onere di verificare la validità delle dichiarazioni a sostegno delle firme e potranno scegliere quale tipo d'informazione sia necessaria affinché le firme siano convalidate.
Nella maggioranza dei casi, il numero della carta d'identità è obbligatorio.
I firmatari dovranno essere cittadini europei e in età di voto.

La procedura termina con la decisione della Commissione europea, da adottare entro tre mesi dal completamento della verifica delle firme, se procedere o meno con una proposta legislativa. Tale decisione dovrà essere resa pubblica.

Infine, i deputati hanno chiesto e ottenuto che la Commissione aiuti gli organizzatori di una raccolta di firme con una guida di facile uso, un software a codice aperto per le firme online e la predisposizione di un punto d'informazione.

Dopo l'approvazione formale del Consiglio, che dovrebbe avvenire entro poche settimane, gli Stati membri avranno un anno per integrare la nuova normativa nella legislazione nazionale.

Il nuovo strumento dovrebbe quindi entrare definitivamente in vigore all'inizio del 2012.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_1121,00.html


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