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n. 9 del 24 maggio 2006

Data: 24/05/2006

La lettera del Direttore
La brezza europeista di Ventotene

"Non c'è, non può esserci, nulla di formale nell'omaggio che la Repubblica rende oggi alla figura di Altiero Spinelli. Non celebriamo un evento; non rispettiamo una ricorrenza. Ci impegnamo, piuttosto, a una riflessione. E rivolgiamo un appello".
Con queste parole, il neo Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha aperto il suo discorso in occasione del ventesimo anniversario della scomparsa di Altiero Spinelli. La presenza del Capo dello Stato sull'Isola di Ventotene, dove Altiero Spinelli, insieme a Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, scrisse il celebre Manifesto per un' Europa libera ed unita, é stata molto più che simbolica e celebrativa.
Accompagnato da tre neo-ministri della Repubblica, Giuliano Amato (già vice presidente della Convenzione sull'Avvenire dell'Europa), Tommaso Padoa-Schioppa, (già autorevole membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea), Emma Bonino (già commissaria europea), Giorgio Napolitano ha in un certo senso messo il "cappello" della Repubblica italiana sul pensiero e l'azione di Altiero Spinelli.
Già in passato, la figura dello "statista europeo" è stata ricordata ed enfatizzata, ma mai, come in questa occasione, la Repubblica italiana, ha accolto Spinelli nella tradizione politica e cultura del nostro paese, al pari dei padri fondatori della Costituzione italiana.
La presenza di Napolitano e dei tre ministri non é stata simbolica, ma anche e sopratutto istituzionale e politica. Nelle loro riflessioni é riaffiorata con forza la tradizione europeista e federalista dell'Italia.
"Da questo incontro di Ventotene - ha dichiarato il Presidente della Repubblica - stanno venendo e verranno concreti contributi alla identificazione dei molteplici nodi da sciogliere per far uscire l'Unione dalla crisi che l'ha colpita".
"All'Italia - ha proseguito Giorgio Napolitano - tocca in questo senso una parte non secondaria: il mio augurio è che ne siano egualmente consapevoli le forze di governo e di maggioranza e le forze di opposizione.
Altiero Spinelli non ebbe pregiudizi e chiusure verso nessuna parte politica nella sua instancabile opera di persuasione e mobilitazione per la causa europea. Se l'Italia saprà assumere posizioni chiare e iniziative forti, non sarà sola in Europa, anche rispetto all'impasse del processo di ratifica del Trattato sottoscritto a Roma nell'ottobre 2004. La signora Cancelliere della Repubblica Federale Tedesca ha in questi giorni nuovamente espresso la sua piena convinzione che l'Europa debba darsi un ordinamento costituzionale. E' la stessa nostra convinzione"
Dunque un messaggio forte quello che ha lanciato il Capo dello Stato da Ventotene, l'isola dell'Europa libera ed unita. Come messaggi chiari e precisi ha lanciato il premier italiano Romao Prodi, da ieri pienamente in carica, decidendo di recarsi già dalla prossima settimana a Bruxelles e poi a Berlino.
Chi é stato a Ventotene domenica ha vissuto forti emozioni, nei discorsi di tutti c'era molta commozione nel rinnovare l'impegno europeista dell'Italia e nel proseguire l'opera intrapresa da Altiero Spinelli.
Anche colui che scrive ha vissuto la stessa emozione, tornando indietro di vent'anni quando era un giovane federalista degli ideali.
Anche se oggi sono un professionista dell'Europa, lavorando in seno ad una sua istituzione, non ho perso quella carica ideale che Spinelli sapeva infondere.
Ho ritrovato vecchi amici, persone che come me credono nel grande progetto della Federazione degli Stati uniti d'Europa. Persone che hanno avuto per la mia formazione e per la mia vita un'importanza fondamentale. Primi tra tutti Pier Virgilio Dastoli e Gerardo Mombelli.
Fu Dastoli, allora instancabile assistente di Spinelli, a lanciarmi nella grande avventura europea proprio nei giorni, vicino alla mia abitazione romana, in cui Altiero ci lasciava. Fu Mombelli, allora brillante Capo di Gabinetto del Commissario Ripa di Meana, ad indicarmi la strada per approdare nell'istituzione che oggi rappresento.Per quegli strani casi della vita, dopo esattamente vent'anni condivido con loro l'onore e l'onere di "comunicare l'Europa" in Italia.
Essere professionisti dell'Europa non é un compito facile, ma è la nostra comune etica pubblica che ci aiuta a farlo onestamente e spero con qualche successo.
E nei non rari momenti di difficoltà che possiamo incontrare, e che condividiamo, sappiamo che la brezza di Ventotene ci può aiutare, per respirare quegli ideali di libertà e di democrazia, che Altiero Spinelli ci ha lasciato in eredità.

Roberto Santaniello
Direttore della Rappresentanza


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