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Data: 04/02/2011

A Malaga il secondo Forum euro-arabo delle città

Il secondo Forum euro-arabo delle città, coorganizzato dal Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa si svolgerà il 25 e 26 febbraio a Malaga e sarà incentrato sulla governance, l’urbanizzazione, lo sviluppo sostenibile delle città e l’impatto della crisi finanziaria. Il Forum intitolato “Esperienze di cooperazione e prospettive per far fronte alle sfide comuni” va al di là della cooperazione tra città per includere altri attori quali istituti finanziari, imprese pubbliche e private, agenzie dell’ONU, Unione europea ed università. Il Forum euro-arabo delle città è organizzato inoltre dall’Organizzazione dei comuni arabi, dal Congresso dei poteri locali e regionali, dal Consiglio d’Europa e dal COPPEM, su invito della città di Malaga. Per maggiori informazioni: 2nd Euro-Arab Cities Forum


Innovazione nell’Ue: la Commissione pubblica Quadro valutativo

La Commissione europea ha pubblicato il Quadro valutativo dell’Unione dell’innovazione del 2010. Il quadro valutativo si aggiunge all’Analisi annuale della crescita recentemente pubblicata per aiutare gli Stati membri ad individuare i propri punti di forza e le proprie debolezze e a potenziare le prestazioni in materia d’innovazione mediante i rispettivi programmi nazionali di riforma nell’ambito della strategia Europa 2020. Secondo quanto emerge dal Quadro, all’interno dell’UE la Svezia ha ottenuto i migliori risultati, seguita da Danimarca, Finlandia e Germania. Subito dopo si attestano, nell’ordine, Regno Unito, Belgio, Austria, Irlanda, Lussemburgo, Francia, Cipro, Slovenia ed Estonia. L’Italia rientra nel gruppo degli "innovatori moderati", quelli le cui prestazioni sono inferiori dal 10 al 50% rispetto alla media UE. Un confronto tra gli indicatori di UE-27, USA e Giappone evidenzia che l’Unione non riesce a colmare il divario nelle prestazioni in materia d’innovazione che la separa dai suoi principali concorrenti, mentre mantiene un chiaro vantaggio sulle economie emergenti di India e Russia. Altre informazioni


Crisi rifiuti in Campania: il Parlamento europeo chiede all’Italia rispetto delle regole europee

L’Italia deve rispettare la legislazione comunitaria sulla gestione dei rifiuti urbani senza ritardi, migliorare la trasparenza delle procedure per contrastare il coinvolgimento del crimine organizzato e ricostruire uno stato di fiducia con le popolazioni locali. E’ quanto afferma la risoluzione del Parlamento europeo, approvata con 374 voti a favore, 208 contrari e 38 astensioni e presentata dai gruppi politici S&D, ALDE, Verdi/ALE e GUE. I deputati criticano la decisione di aprire discariche in aree protette e ribadiscono che i fondi regionali saranno liberati quando le autorità italiane presenteranno un piano per la gestione dei rifiuti conforme alle norme UE. La risoluzione sottolinea il fatto che i progressi compiuti fin’ora nella riduzione dei rifiuti e nel riciclaggio sono "minimi", e chiede al governo italiano di assicurare il rispetto delle regole comunitarie entro i termini di osservanza stabiliti dalla Commissione, che dovrebbe monitorare gli sviluppi della situazione e, qualora necessario, intervenire imponendo sanzioni pecuniarie per assicurare che le autorità campane ottemperino ai propri doveri. Altre informazioni


Rifiuti elettronici: il Parlamento europeo chiede migliore gestione

Il Parlamento europeo ha approvato una relazione in cui chiede regole più stringenti a livello europeo per la gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici, in forte crescita nel continente, e, allo stesso tempo, una semplificazione degli obblighi amministrativi per le imprese. Secondo il Parlamento gli Stati membri dovrebbero, dal 2016, raccogliere l’85% dei rifiuti elettronici che producono. Per il 2012, i deputati propongono un obiettivo di 4 kg per abitante (come già previsto dalle regole in vigore) o in alternativa la quantità di rifiuti raccolta nel 2010, a seconda di quale delle due opzioni prevede la maggior quantità. Oltre a portare a vantaggi in termine di salute e per l’ambiente, il trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici può garantire anche la raccolta di materiali di valore. I deputati pertanto chiedono un obiettivo di riciclo compreso fra il 50 e il 75% e uno di riutilizzazione del 5%. Le nuove regole dovrebbero applicarsi a tutti i tipi di rifiuti elettrici ed elettronici con eccezioni di alcuni, inclusi in una lista collegata alla direttiva, come le grandi istallazioni, l’equipaggiamento militare e i veicoli. I consumatori dovrebbero avere il diritto di disporre i rifiuti elettrici ed elettronici senza alcuna spesa in centri di raccolta appositi e, aggiungono i deputati, quello di restituire, nel caso di oggetti non ingombranti, il rifiuto al punto di vendita.

Sito web: www.aiccre.it


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