Data: 07/09/2011
• Garantire il successo del mercato del lavoro per le minoranze etniche e i giovani immigrati – documento di lavoro OECD
Questo studio intende essere un manuale di buone prassi incentrato sull’integrazione dei giovani europei immigrati e delle minoranze etniche nel mercato del lavoro europeo. Il potenziale dei giovani a livello locale può offrire vantaggi significativi per le economie locali, i mercati del lavoro e le comunità. I giovani immigrati offrono importanti benefici economici, sociali e culturali, oggi particolarmente apprezzati nel mondo globalizzato in cui, con la crescente importanza dell’economia della conoscenza, la battaglia per il talento è critica tanto quanto quella per l’investimento interno. Le raccomandazioni emerse possono essere sintetizzate nel seguente modo: • Importanza degli approcci multi-generazionali • Investire nell’istruzione • Sostegno ulteriore per la transizione scuola-lavoro e l’assistenza finanziaria • Reintegrare i giovani allontanati dal sistema • Sostenere gli incentive ai giovani nel lavoro • Rafforzare le reti sociali • Monitorare, valutare e agire • Meccanismi di finanziamento più flessibili • Rapporti più stretti con datori di lavoro • Reti di collaborazione • Fare lobby per i necessari cambiamenti ai livelli più alti di governo Per leggere il manuale e le relative raccomandazioni, visitare il sito indicato sotto. http://www.oecd-ilibrary.org/docserver/download/fulltext/5kg8g2l0547b.pdf?expires=1314605913&id=id&accname=guest&checksum=1FBD0404313C15223CB09978274F381B
• Rapporto sui modelli di rischio e la sicurezza online
Lo studio offre un’analisi approfondita condotta da EU Kids Online per mezzo di un questionario somministrato a ragazzi dai 9 ai 16 anni e ai loro genitori in 25 paesi europei. Il rapporto è stato prodotto col supporto della Programma Safer Internet della Commissione Europea. I paesi coinvolti sono Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lituania, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Turchia e Regno Unito. I principali risultati del sondaggio sono i seguenti: - Circa metà dei bambini al momento attuale hanno accesso ad Internet dalla propria stanza da letto (49%) o da casa di un amico (53%); - Vi sono notevoli differenze nell’accesso/utilizzo di Internet a seconda della condizione socio-economica dei ragazzi e delle famiglie; - Internet è diventato una routine quotidiana; - Siti di social network: un terzo (32%) dei genitori dei ragazzi presi in esame affermano di non permettere al proprio figlio di possedere un profilo sui social network. Un quinto (20%) afferma che il proprio figlio può utilizzare i social network solamente sotto loro controllo. La metà afferma di non esercitare alcun controllo sull’utilizzo dei social network da parte dei figli. http://www2.lse.ac.uk/media@lse/research/EUKidsOnline/D5%20Patterns%20of%20risk.pdf
• Volontariato per le lingue
Quando si vive all’estero parlare la lingua del posto rappresenta un primo passo per incontrare i locali. E’ stato questo il primo obiettivo del progetto VoLANGteer finanziato dalla UE tra il 2008 e il 2010. VoLANGteer ha riunito i madrelingua galiziani (in Spagna) e frisoni (in Olanda) con gli immigrati interessati ad imparare quelle lingue. I partecipanti sono stati messi in coppia per 20 settimane in sessioni di apprendimento linguistico di due ore, tra conversazione e attività culturali. Gli stranieri erano per lo più studenti Erasmus, ma il programma era aperto a persone di tutte le età della comunità. http://www.volangteer.info/index.html
• Relazione tra Musei e Comuni
Quali vantaggi si possono trarre dalla relazione tra Musei e Comuni? In che modo si possono migliorare i partenariati esistenti? I musei e le comunità locali devono affrontare le stesse sfide? A queste domande risponde il Libro Bianco recentemente lanciato su “Relazioni tra i Musei e i Comuni". Il rapporto si basa sui risultati del Gruppo Europeo di Analisi Politica su “Musei e Comuni”, lanciato dalla rete europea sulla Gestione Culturale e l’Educazione alla Politica Culturale, ed è stato redatto dal Museo del Louvre Museum e l’Università di Parigi, la Sorbona. Il documento mostra in che modo il rapporto tra i musei e i Comuni si è evoluto per diversi motivi: - I Comuni hanno gradualmente acquisito numerose collezioni che affidano ai musei; - le autorità locali hanno maggiori responsabilità come risultato della decentralizzazione; - la crisi finanziaria ha portato lo Stato a ridurre I finanziamenti ai musei, e sia i musei che i Comuni hanno iniziato a considerarsi potenziali partner per il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile. Il rapporto è disponibile in inglese e francese. http://www.encatc.org/pages/index.php?id=189
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