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Censis, giovani italiani "connessi" e smarriti

Data: 04/01/2012

A maggior rischio di dispersione scolastica, poco interessati alla rappresentazione della politica in tv ma attenti alle possibilità aperte dalle nuove tecnologie: sono alcuni degli elementi relativi agli adolescenti italiani che si ricavano dal 45mo Rapporto sulla situazione del Paese, pubblicato dal Censis pubblicato nello scorso mese di dicembre.

L’indagine 2011 dell’istituto di ricerca socio-economica fotografa una società italiana «fragile, isolata» e smarrita di fronte alla crisi. I ragazzi italiani, secondo quanto si trova nei capitoli dedicati al dettaglio più squisitamente socioeconomico, non sfuggono a questa deriva poco rassicurante.

Infatti, se nell’ambito formativo, il Censis registra come siano in diminuzione i cosiddetti “early school leavers” (cioè i giovani 18-24enni in possesso della sola licenza media e fermi dal punto di vista formativo): da una media del 22,9% del 2004 si è scesi al 18,8 del 2010. Ma nel Sud e soprattutto nelle Isole (25,6%), i numeri rimangono preoccupanti. Ma il quadro non è così confortante: infatti aumenta la percentuale di coloro che abbandonano i banchi entro il biennio delle superiori (saliti al 16,7%), soprattutto tra gli iscritti agli istituti professionali.

Se al Centro/Nord il quadro appare in avvicinamento ai livelli europei, lo scollamento del Meridione è confermato anche dalle interviste ai dirigenti scolastici di medie e superiori sulle sinergie con gli altri organismi istituzionali del territorio. Questo smarrimento nei confronti del futuro dà nuova linfa al fenomeno dei Neet, i giovani che non studiano e non lavorano, un ambito nel quale il nostro paese vanta un poco lusinghiero primato a livello europeo. Nella fascia 15-29 anni, la quota di Neet ha ripreso a crescere anche a causa della crisi economica di questi ultimi anni: nel 2010 ha toccato il 22,1%, rispetto al 20,5% dell’anno precedente.

Rimane invece forte la presa delle nuove tecnologie, soprattutto come strumenti per ottenere informazioni. La televisione, per esempio, non è più così centrale nella vita di adolescenti e giovani adulti. È anche grazie alla curiosità dei giovani verso Internet che l’Italia supera nel 2011 la soglia del 50% di popolazione connessa: sono infatti 87,4% i giovani connessi al web, la percentuale più alta tra tutte le classi di indagine. Molto forte la componente di connessione mobile: il 44,4% dei giovani usa il wifi, il 13% le connessioni mobili e il 14,2% lo smartphone.

Internet però rimane ancora un elemento per lo più ludico: si connettono principalmente per ascoltare musica (52,5%), per trovare le strade (46,5%), per guardare film (34%). Solo al quarto posto, col 26,8%, l’utilizzo della rete per la ricerca di un lavoro (contro il 12,3% nazionale).


Per ulteriori informazioni potete consultare il sito riportato di seguito.

Sito web: http://www.minori.it/node/3153


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