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Le procedure di infrazione che ci riguardano

Data: 10/01/2012

Da un'interrogazione di Morganti alla Commissione europea emerge una pendenza di oltre 30 milioni di euro per utilizzo improprio dei fondi per l'occupazione. Francesi e greci puniti più di noi.


22 Dicembre 2011


Per fare chiarezza sulle procedure di infrazione a cui è stata sottoposta l'Italia da parte dell'Ue (oltre 130 a oggi e alcune risalenti addirittura a vent'anni fa), Claudio Morganti ha fatto un'interrogazione alla Commissione europea, chiedendo di illustrare quali di queste procedure avessero già superato l'ultimo anello della catena giuridica, cioè la sentenza definitiva della Corte di Giustizia europea, quale fosse la somma specifica che stava pagando l'Italia, e quale fosse la situazione generale in Europa.

Dalla risposta della Commissione, ha detto Morganti, emerge come «su nove procedure completate cinque riguardino la Grecia, tre la Francia e una il Portogallo, con ammende che variano da poco meno di un milione di euro agli oltre settantasette milioni di euro comminati alla Francia per una violazione riguardante il settore della pesca. L'Italia non compare ancora nella lista ma sappiano che siamo appena stati condannati, per la prima volta, a pagare più di 30 milioni di euro per non aver recuperato gli aiuti per contratti di formazione lavoro, elargiti a centinaia di aziende in forma di sgravi fiscali».

Per Morganti è necessario che l'Italia chiuda al più presto le procedure di infrazione in corso, per evitare che si arrivi ancora a sentenza definitiva.

La tabella allegata evidenzia i casi in cui la Corte ha condannato uno Stato membro al pagamento di sanzioni pecuniarie in conformità dell'articolo 260, paragrafo 2, del Tfue (ex articolo 228 Ce), ed elenca le ammende (somme forfettarie e penalità di mora) inflitte agli Stati membri.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_1835,00.html


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