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Fidanza: creare competitività con turismo e trasporti

Data: 10/01/2012

Nuova classificazione turistica, uso dello strumento digitale, project bond, intermodalità: le direttrici del muoversi in Europa dei prossimi anni. Anche con Galileo.

Dario Colombo


20 Dicembre 2011


Con Carlo Fidanza, relatore al Parlamento europeo del progetto relatore dell'iniziativa per fare dell'Europa la prima destinazione turistica mondiale, valutiamo lo stato del settore in chiusura di un anno faticoso per l'Europa sotto molti aspetti, ma che non ha impedito di guardare con costrutto avanti, trovando le linee di sviluppo per la competitività.

Due di queste, che coinvolgono il lavoro di Fidanza, sono il turismo e i trasporti.
Partiamo dal bilancio 2012 appena approvato dal Parlamento europeo, che contiene anche 1 milione di euro per un progetto pilota sul turismo accessibile.

Turismo e disabili
Cifra esigua, ma motivata. «L'importo del progetto pilota è minimo - spiega Fidanza - ma questa cifra servirà per sviluppare le buone pratiche per l'accessibilità in campo turistico per gli 80 milioni di disabili europei. Si tratta di considerare i portatori di disabilità potenziali turisti e quindi attori su un mercato da sviluppare».
Il progetto, dunque, è finanziato.
A breve seguirà un'audizione (il 9 febbraio a Bruxelles), con enti e aziende portatrici di best practice.

Il succo della proposta del progetto pilota sul turismo per i disabili, intuiamo, è dare fondi ai paesi che realmente sviluppano il superamento delle barriere.

Nel complesso più ampio del contesto turistico europeo c'è un'azione da fare sulla classificazione alberghiera, per arrivare a dare messaggi uniformi alla clientela. Serve farlo, «ma non possiamo imporlo agli Stati e quindi dobbiamo seguire un approccio bottom up, che parta dalle buone iniziative già in atto».

Lavorare in digitale
In tutto questo c'è anche la volontà, di alimentare il filone del turismo digitale? «Sì, c'e anche già un tavolo tecnico presso la Commissione per creare una piattaforma tecnologica software europea per le Pmi turistiche che devono migliorare la propria presenza su Web. E poi ci sono da studiare temi esistenti. Prendiamo ad esempio il tema del trip advisoring, il cui cattivo utilizzo è fonte di concorrenza sleale. Andrebbe normato, anche se la cosa va oltre la nostra competenza».

Ten-T da fare
Passando ai trasporti, il 2011 è stato l'anno della formalizzazione dei Ten-T, ossia degli assi intermodali per lo spostamento logistico. Lavoro ben impostato e non terminato. Quattro di questi corridoi ci riguardano da vicino e attraversano il paese e le sue pertinenze in ogni direzione. «Noi italiani dobbiamo vigilare sui cambiamenti ancora possibili sui tracciati», sottolinea Fidanza -. Dall'altro dobbiamo affiancare ai 31,7 miliardi stanziati dall'Ue, di cui 10 dai fondi strutturali per i Paesi che ne beneficiano, più investimenti privati con obbligazioni di progetto, i cosiddetti project bond».

Intermodalità da coltivare
Bel tema, vien da riflettere quello delle obbligazioni di progetto, che passa passa meglio della versione euro bond. Ma, tant'è. Nel campo dei trasporti, dunque, ora c'è un'intermodalità da sviluppare. Il problema italiano, fa notare Fidanza, è che le ferrovie italiane hanno investito su 10 poli logistici, lasciando indietro gli altri centri. «Bisogna mettere nelle condizioni gli altri di avere accesso all'ultimo miglio e poter reperire investimenti privati».
Sempre in tema di spostamenti, il 2011 è stato l'anno della Eurovignetta. «Una ferita da leccare - la definisce Fidanza - al di là dell'aspetto economico. Serve solamente a fare cassa, dato che non è prevista una restituzione alle infrastrutture. Per noi e per la Spagna è stata penalizzante».

Non sottovalutiamo Galileo
Per la sicurezza e le infrazioni transfrontaliere, «non siamo ancora alla patente a punti Ue, va studiata l'infrastruttura tecnologica di supporto, ma abbiamo fatto un passo avanti sul riconoscimento reciproco delle sanzioni». Una mano per il monitoraggio degli spostamenti la potrebbe dare il progetto satellitare Galileo? «Vero, è un progetto che ha fini molto pratici, in grado di sostenere le iniziative per la mobilità e per la logistica. A noi europei ci fa stare in un campo che è da sempre appannaggio di altre economie».

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,73_ART_1829,00.html


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