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Accise minime, Rossi: direttiva da modificare

Data: 10/01/2012

La proposta di direttiva che ristruttura il quadro comunitario per la tassazione dei prodotti energetici e dell'elettricità per l'europarlamentare italiano è antistorica. Si rischia l'81% in più sul metano.


Dario Colombo


16 Dicembre 2011


Per Oreste Rossi la proposta di direttiva sull'aumento delle accise minime sui prodotti energetici è sbagliata: «intendiamo lavorare per cambiarla». Perché sbagliata? «Serve a far cassa, va contro quello che si è fatto sinora, spingendo ad adottare il metano».

La Direttiva è già scritta e trasmessa al Parlamento europeo, che ora dovrà esprimere il proprio parere non vincolante.
Toccherà poi al Consiglio europeo approvarla.
Qualora lo fosse, la nuova accisa minima entrerebbe in vigore nel 2013 e si alzerebbe gradualmente fino al 2023.

A quel punto, si legge in una tabella allegata al documento, gli andamenti di accisa produrrebbero aumenti del 17,5% per il gasolio, del 45,8% per il gpl, dell'81% per il metano.

Il progetto è in mano alle commissioni parlamentari coinvolte (Envi, Itre ed Econ) da due settimane. L'analisi operativa comincerà a gennaio, si andrà in aula non prima di marzo.

Così com'è secondo Rossi farà del metano il carburante più costoso, dopo il gasolio, che sarà più caro in assoluto: «siamo ancora in una fase di studio e va comunicato che la scelta che Europa si appresta a fare sarà pesante per i cittadini che si devono scaldare, più che muoversi».

Per Rossi è il momento di sensibilizzare gli stakeholder e l'opinione pubblica, «tanto più che non si capisce come possa imporre agli stati un minimo di accisa, dato che la fiscalità pertiene a loro».

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,75_ART_1823,00.html


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