English version

L'Ue vuole raddoppiare il commercio elettronico entro il 2015

Data: 24/01/2012

La Commissione europea ha proposto sedici azioni per definire entro la fine dell'anno il quadro del mercato interno digitale.


12 Gennaio 2012


Secondo una stima della Commissione europea, se il commercio elettronico rappresentasse il 15% del commercio al dettaglio e se gli ostacoli al mercato interno fossero eliminati, i risparmi per i consumatori potrebbero essere di 204 miliardi di euro, l'1,7% del Pil europeo.

Anche per arrivare a questo obiettivo la Commissione europea ha presentato 16 azioni intese a raddoppiare entro il 2015 la quota del commercio elettronico nelle vendite al dettaglio (ora è 3,4%) e quella dell'economia di internet nel Pil europeo, che è sotto il 3%.

Le linee d'azione
La comunicazione ha il valore di una tabella di marcia per il completamento del mercato interno del digitale entro il 2012. In linea con l'Atto per il mercato unico e con l'Agenda digitale, la Commissione, fra le altre cose, spinge per facilitare l'accesso transfrontaliero ai prodotti e ai contenuti online; rimediare ai problemi legati ai pagamenti e alle consegne, e alla protezione e all'informazione dei consumatori; agevolare la risoluzione delle controversie e il ritiro dei contenuti illegali.
Si tratta, in sostanza di creare un ambiente più propizio allo sviluppo di un mercato unico dinamico, favorendo gli investimenti nella connettività wireless e nelle infrastrutture fisse di nuova generazione, consentendo lo sviluppo dei servizi di cloud computing.

La Commissione ritiene che il potenziale del commercio elettronico e dei servizi online possa rappresentare fino al 20% dell'occupazione e della crescita dei prossimi cinque anni, vuole rimuovere gli ostacoli allo sviluppo dell'economia internet: offerte legali e transfrontaliere troppo limitate, informazione e protezione dei consumatori insoddisfacenti, consegne e pagamenti poco efficienti; contenuti illegali ancora troppo difficili da gestire e rischi di diffusione della cibercriminalità.

La direttiva va bene
L'attuale direttiva sull'ecommerce, la 2000/31/Ce, contiene regole che agevolano la prestazione di servizi online nell'Ue e che garantiscono che tali servizi corrispondano a determinati criteri.
È un trattato di base per lo sviluppo transfrontaliero dei servizi online e come tale è stata valutata da chi ha partecipato (420 in tutto) alla consultazione pubblica del 2010. Ora si tratterebbe di completarla, anche se non necessariamente.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,73_ART_1847,00.html


Pagina precedente