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N. 06 Gen 2012

Data: 31/01/2012

Newsletter dell’AICCRE

A fianco delle Province: “meno demagogia, più federalismo!”

L’AICCRE è a fianco delle Province per la giornata di mobilitazione promossa dall’UPI per oggi 31 gennaio, nella quale tutte le Province italiane saranno impegnate in Consigli Provinciali aperti per ribadire il netto dissenso ad una Italia senza le Province.“Condividiamo pienamente le ragioni delle Province, ingiustamente divenute il capro espiatorio degli sprechi della politica, nonostante le stesse Province, documenti e conti alla mano, abbiamo più volte dimostrato quanto esse poco incidano nel bilancio dello Stato”,hanno sostenuto Michele Picciano, Vincenzo Menna ed Emilio Verrengia,rispettivamente Presidente, Segretario generale e Segretario generale aggiunto dell'AICCRE."Lo stesso dibattito sull’abrogazione delle Province è stato fin qui purtroppo fuorviante: media e classe politica non hanno tenuto conto dell’importanza che le stesse rivestono nel quadro di una democrazia occidentale compiuta, nella logica del decentramento dei poteri ed hanno invece fatto arenare il discorso sul terreno scivoloso e demagogico dei presunti costi della politica. Da federalisti temiamo che al centralismo statale possa sostituirsi quello regionale". Approfondisci

Emilio Verrengia sta partecipando a Catanzaro alla giornata di mobilitazione promossa dall’UPI per fare comprendere all’opinione pubblica non solo il valore esclusivamente demagogico e propagandistico della campagna contro le Province, quanto anche cosa accadrebbe all’Italia, ai cittadini, una volta cancellate le Province.“Il 14 febbraio se ne discuterà anche in Consiglio d’Europa”, ha annunciato, tra l’altro, Verrengia. Approfondisci


I commenti, L’AICCRE per una nuova cultura europeista, di Ines Caloisi

Il momento storico-politico che stiamo attraversando è particolarmente delicato, appare ad occhi esperti un interregno dove tanti nuovi equilibri politici Italiani potrebbero determinarsi. Certo è che l’Europa assume un ruolo centrale. Si è sempre detto“ce lo dice l’Europa”, ora è più chiaro a tutti che l’Europa siamo noi. L’Italia in tutto ciò ha mostrato e mostra tutta la sua forza e al contempo tutta la sua debolezza, a noi rimane lo spazio per interpretare il momento e renderlo di vero cambiamento in un’ottica di apertura che consenta un vivere l’Europa in modo diverso, più parte integrante della nostra politica interna. Approfondisci


Politica coesione: a Bruxelles si dialoga con le città

Nelle sue proposte relative alla politica di coesione 2014-2020, la Commissione europea propone di rafforzare la dimensione urbana. In seguito al suo impegno di elaborare un'agenda urbana ambiziosa a livello europeo, il commissario Johannes Hahn desidera instaurare un dialogo diretto con le città. I sindaci delle città europee e i rappresentanti delle istituzioni europee sono invitati a partecipare al primo forum urbano che si terrà il prossimo 16 febbraio a Bruxelles. Saranno chiamati a discutere delle nuove proposte contenute nel nuovo pacchetto legislativo e a preparare la futura piattaforma per lo sviluppo urbano che sarà creata per promuovere il rafforzamento delle capacità e lo scambio di esperienze a livello europeo.


CdR: Ungheria, enti locali a rischio

Se la Commissione europea ha già annunciato la procedura d’infrazione nei confronti del governo ungherese a causa delle gravi perplessità espresse in merito della nuova costituzione in contrasto con i principi comunitari, anche il Comitato delle Regioni, per voce della presidente Mercedes Bresso, ha concordato nell’esprimere tali gravi preoccupazioni. La nuova costituzione ungherese è entrata in vigore il 1° gennaio di quest’anno e, secondo la Commissione europea, porrebbe gravi limitazioni all’autonomia degli enti locali così come previste dalla Carta delle autonomie del Consiglio d’Europa e dall’art. 4 del Trattato di Lisbona. Stando al nuovo testo, i consigli comunali eletti possono essere sciolti dal Parlamento nazionale senza il parere preventivo della Corte costituzionale. Inoltre, le nuove disposizioni costituzionali riducono l’autonomia di gestione dei patrimoni locali e prevedono la possibilità di nazionalizzarli. Le preoccupazioni del Comitato delle Regioni erano già state espresse al giugno dell’anno scorso sulla base dell’analisi del disegno di legge svolto dalla Commissione del Consiglio d’Europa. Il Comitato ha espresso maggiori perplessità poiché le istituzioni locali risentiranno a livello politico sia locale sia nazionale in quanto lo stato ungherese ha fallito l’obiettivo di riduzione del debito pubblico in linea con il patto di stabilità, il che porterebbe l’UE a bloccare i finanziamenti del fondo di coesione verso l’Ungheria. La Bresso specificato che le istituzioni comunitarie dovrebbero sostenere con maggiore incisività i valori dell’Unione europea augurandosi che le autorità ungheresi risolvano la questione al più presto e tramite un dialogo costruttivo con le istituzioni europee.(Valeriano Valerio)

Sito web: www.aiccre.it


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