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Marocco, un caso europeo non risolto

Data: 21/02/2012

Un accordo commerciale punta ad aumentare il commercio fra Ue e Marocco e anche a sostenere la transizione democratica. Ma molti eurodeputati sono scettici se non fortemente contrari.


20 Febbraio 2012


Il Parlamento europeo ha approvato l'accordo Ue-Marocco, che in parte liberalizza il commercio di prodotti agricoli e di pesca, ma ha anche adottato una risoluzione che fa presente che esistono possibilità di frodi e di violazioni delle norme previste dal testo.

L'accordo commerciale con il Marocco ha ricevuto il via libera dell'Aula di Strasburgo con 369 voti a favore, 31 astensioni e 225 contrari (tanti): prevede l'aumento delle quote di scambio per una serie di prodotti che potranno essere importati a tariffe doganali basse o pari a zero.
È, di fatto, una tappa verso un accordo totale di libero scambio. L'accordo eliminerà il 55% delle tariffe doganali sui prodotti agricoli e di pesca marocchini e a tendere (in dieci anni) il 70% delle tariffe sui prodotti agricoli e di pesca dell'Ue.

Il testo prevede una serie di misure di salvaguardia: per esempio permette solamente un aumento moderato delle quote di scambio su alcuni prodotti considerati sensibili, cone pomodori, fragole, cocomeri e aglio.
Inoltre, sono previste quote di scambio che variano secondo la stagione per evitare distorsioni sul mercato Ue e l'obbligo per i prodotti marocchini di rispettare gli standard sanitari europei.
E in una risoluzione adottata contestualmente (con 398 voti a favore, 175 contrari e 50 astensioni) è stato chiesto alla Commissione di monitorare con attenzione il rispetto delle quote e di rafforzare i controlli alle frontiere per evitare frodi e violazioni dei prezzi di importazione e di procedere con una relazione di valutazione d'impatto dell'accordo sugli agricoltori europei.

Tante le critiche e bipartisan
Molti deputati si sono opposti all'approvazione dell'accordo per gli effetti negativi sui piccoli agricoltori europei, per le condizioni precarie di lavoro e ambientali in Marocco e per l'inclusione del territorio del Sahara Occidentale, punto che violerebbe il diritto internazionale.

Paolo De Castro ha rimarcato come il voto della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale, che si era espressa contrariamente sull'accordo tra l'Ue e il Marocco non sia stato invece sufficiente per respingerne l'approvazione in Aula. Evidentemente, ha osservato il Presidente di Commagri, «la portata e le ripercussioni geopolitiche dell'accordo sono state decisive per la sua approvazione. In Commissione Agricoltura, così come fatto negli ultimi due anni e mezzo, continueremo con impegno e responsabilità a lavorare per la difesa, la tutela e la valorizzazione delle produzioni agricole mediterranee».

Per Claudio Morganti «hanno prevalso le solite logiche commerciali europee. Si assisterà a una vera e propria invasione di prodotti agricoli marocchini che daranno il colpo di grazia a numerose eccellenze ortofrutticole nostrane. A trarne beneficio sarebbero solo le grandi multinazionali dell'agricoltura che hanno già delocalizzato o lo faranno presto».

L’accordo per Marco Scurria è “un autogol”: «in Marocco il settore agricolo non è tutelato a livello sindacale pertanto la concorrenza con gli omologhi a livello europeo si fonda su basi non omogenee a tutto svantaggio della nostra già debole agricoltura. Lo sfruttamento intensivo delle risorse della pesca, che già ha provocato danni rilevanti nell’ecosistema del Mediterraneo, subirà un’ulteriore accelerazione».
Non ultima la questione dei territori del Sahara Occidentale, «in cui è sistematica la violazione dei diritti umani nei confronti del popolo Sarawi; si sarebbe potuto far leva su argomentazioni di carattere economico-commerciale, subordinando la firma di accordi di tale natura all'effettivo rispetto dei diritti dell'uomo».

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,73_ART_1899,00.html


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