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Tajani: così abbiamo rimesso al centro le Pmi

Data: 21/02/2012

Il bilancio delle attività svolte nel 2011 dal Vicepresidente della Commissione europea, responsabile per l'Industria e l'imprenditoria, per tornare con profitto all’economia reale.


08 Febbraio 2012


Antonio Tajani, Vicepresidente e Commissario europeo per l'Industria e l'imprenditoria, ha presentato il bilancio delle attività svolte nel 2011 a sostegno della competitività dell'industria europea.

L'imperativo è stato quello di tornare all'economia reale, rimettendo al centro dell'agenda politica l'industria e le Pmi, vero motore della crescita e dell'occupazione.

Allo scopo nel corso del 2011 l'attività di Tajani si è concentrata sull'implementazione della politica industriale che, in particolar modo per quanto riguarda le Pmi, oggi trova conferma e pieno sostegno nelle priorità espresse dai leader Ue.

Il semestre europeo, inoltre, ha riconosciuto la centralità del pilastro microeconomico, per il quale Tajani si è adoperato. La Commissione sta già agendo in tal senso, promuovendo uno Stato sociale più sostenibile, eliminando le inefficienze e l'eccessiva burocrazia che grava sulle imprese.

Risorse per le priorità e l'innovazione
L'obiettivo è liberare risorse preziose da destinare alle vere priorità: ricerca applicata, innovazione nelle tecnologie chiave abilitanti (Kets), green economy, coinvolgendo l'intera catena del valore.

Per questo con Orizzonte 2020 la Commissione europea ha allocato 80 miliardi di euro alla ricerca applicata e all'innovazione industriale e con il nuovo programma Cosme ha proposto di raddoppiare i fondi per la competitività delle Pmi.

I progetti Gmes e Galileo faranno da ulteriore traino all'innovazione. Si stima che Galileo, grazie ai servizi derivanti dalle sue applicazioni, avrà ricadute sull'economia europea stimate in 90 miliardi di euro.

Standard e credito
Una forte spinta innovativa risiede, inoltre, nella politica di standardizzazione di cui, a giugno, Tajani ha presentato l'aggiornamento del relativo sistema europeo.
Oltre ad aprire l'accesso a nuovi mercati, una solida politica della standardizzazione produce un forte stimolo per l'innovazione, con vantaggi per i consumatori e un uso più efficiente delle risorse.
Si è lavorato inoltre per migliorare le condizioni di credito per le imprese: conditio sine qua non per una nuova politica industriale basata sull'innovazione.

La Commissione ha inoltre promosso un Forum sull'accesso al credito delle Pmi, nell'intento di migliorare l'accesso ai capitali, e ha presentato un apposito piano d'azione che prevede un passaporto europeo per i venture capital.

Sullo stesso fronte Tajani ha scritto a tutti i ministri europei dell'industria, invitandoli ad accelerare la trasposizione della Direttiva sui ritardi di pagamento.

A cosa punta lo Small business act
Migliorare il contesto imprenditoriale per le Pmi rappresenta una priorità assoluta. Una prima risposta è l'aggiornamento dello Small buisness act che è stato presentato a febbraio 2011, seguito, a novembre, dalla prima strategia europea per l'internazionalizzazione delle Pmi.

Il turismo è un settore strategico su cui scommettere maggiormente per il rilancio di crescita e occupazione. Questo comparto ha resistito meglio di altri alla crisi, continuando ad assicurare posti di lavoro, in particolar modo per i giovani. Il processo d'implementazione di questa nuova politica europea è già in fase avanzata e, entro la fine di quest'anno, verrà presentata una proposta legislativa per il Marchio Europeo di Qualità (Etq).

Tajani ha ribadito l'impegno a guidare e accelerare la transizione verso una terza rivoluzione industriale, di cui l'Europa deve essere protagonista. L'Europa deve tornare a crescere e a creare buona occupazione. Per far ciò deve vincere la sfida globale dotandosi di un comparto manifatturiero competitivo, innovativo e sostenibile, valorizzando il know-how e l'elevata qualità delle nostre produzioni.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_1879,00.html


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